«Per il nostro territorio il bicentenario paisielliano è l’occasione per confermare il ruolo che da decenni già recita grazie a realtà virtuose che, come l’Istituzione Concertistico Orchestrale “Magna Grecia”, operano ad altissimo livello, ma è soprattutto una straordinaria opportunità per rilanciare la nostra città e la sua immagine a livello nazionale e internazionale.» Lo ha dichiarato Piero Romano, Direttore artistico della ICO “Magna Grecia” commentando le iniziative previste per celebrare i duecento anni dalla morte di Giovanni Paisiello.
«In questo senso – ha aggiunto Romano – mi sono chiesto quale potesse essere il ruolo dell’ICO “Magna Grecia”, e più in generale del Comitato scientifico di cui faccio parte, affinché la cultura musicale e artistica di Giovanni Paisiello possa diventare un “veicolo turistico”.
Per questo ho fatto riferimento a città che già hanno compiuto questa operazione, come Salisburgo dove si esegue per i turisti il Requiem di Mozart in Cattedrale e l’effige del compositore campeggia sui cioccolatini famosi in tutto il mondo, o Venezia dove nelle calle si trovano orchestre che suonano le “Quattro stagioni” di Vivaldi: così a Taranto l’Istituzione Concertistico Orchestrale “Magna Grecia” produrrà la “Serva padrone”, sicuramente l’opera più popolare tra quelle composte da Giovanni Paisiello, che potrà essere rappresentata nelle nostre sale o corti cittadine.
Parimenti penso che in questa occasione dovremo lasciare un “documento” di questa nostra capacità di produrre progetti musicali con l’esecuzione di importanti composizioni di Giovanni Paisiello, come la “integrale” dei Concerti per pianoforte e orchestra o famosi brani del repertorio della musica da camera e sacra in programma, registrandoli in CD, DVD e in file audio da divulgare e vendere sul web.
L’auspicio mio e dell’Istituzione Concertistico Orchestrale “Magna Grecia” – ha concluso Piero Romano – è che il bicentenario paisielliano sia l’occasione per il nostro territorio di acquisire la consapevolezza che, anche nel campo culturale, siamo “importanti” e che, per questo, possiamo “volare alto”!»