«La questione Ilva in alto mare, la sanità allo sfascio, la ripresa economica che si fa sentire in tutto il Paese tranne che in Puglia e nel capoluogo ionico. Il 2018 si presenta così ai tarantini e non è un bel biglietto da visita. La nostra provincia continua a pagare a caro prezzo scelte errate del governo centrale e di quelli locali.» Lo dichiara Luigi Romandini, presidente di “Pietre Vive per Taranto”
«La pantomima sull’Ilva – aggiunge l’ex candidato alla carica di sindaco nelle ultime elezioni – sta diventando stucchevole, la città subisce una contrapposizione interna al Pd tra l’area di Renzi e quella di Emiliano che rischia di diventare letale per una comunità che, invece, ha bisogno di scelte chiare in difesa della salute, dell’ambiente, di una nuova economia finalmente libera dai fumi e dai veleni che non sono solo quelli delle grandi industrie.
Anche certa politica “inquina” il territorio. E’ la politica che procede a colpi di decreti legge, è la politica che chiude i reparti ed i pronto soccorso negli ospedali costringendo i cittadini ad interminabili attese sulle barelle e gli operatori sanitari a turni massacranti, è la politica che va a braccetto con il nemico di ieri, è la politica dell’improvvisazione.
Nella mia esperienza professionale e di persona attiva nel sociale, nel mio impegno in politica con la candidatura a sindaco di Taranto alle ultime amministrative, ho sempre messo al centro la competenza e la passione. E’ questo il patrimonio necessario per segnare un cambiamento vero nella nostra città e nel Paese.
Per la nostra comunità – conclude Romandini – la legislatura che si è chiusa e i governi di centrosinistra che l’hanno guidata, hanno prodotto solo schemi vecchi e logori. Tavoli, riunioni, conferenze, sciami di ministri e sottosegretari pronti ad esibire numeri di finanziamenti e di attività di cui sentiamo parlare da anni senza alcun risultato concreto. Fumo, ecco cosa resta ai tarantini dopo cinque anni di Letta, Renzi, Gentiloni. Ma Taranto, fumo e veleni non li vuole più. In tutti i sensi.»