Sono passati oltre 1.500 giorni dalla chiusura della Piscina Comunale di Grottaglie. Era il 25 giugno 2010 quando la grande struttura chiuse i battenti. Oltre quattro anni di oblio. Quattro anni di silenzi, di promesse, di prese di posizione e di indifferenza. Quattro anni di abbandono. Fino ad aprile scorso quando fu finalmente pubblicato il bando per la ristrutturazione e la gestione per 30 anni. A fine giugno si sono aperte le buste. C’è stata una prima verifica. Pare siano state ammesse alla gara tre imprese. Ma questi sono aspetti tecnici, burocratici, formali. Alla città interessa che la struttura venga riaperta. Che ritorni ad essere il fiore all’occhiello di tutta la provincia di Taranto. Un tempo lo era anche dell’intera regione Puglia. Ma ciò che oggi conta e che la piscina ritorni ai grottagliesi. La chiusura forzata avvenuta in questi quattro anni ha avuto diversi risvolti e ripercussioni negative. Cominciamo dall’immediata impossibilità di chi voglia praticare nuoto o attività in acqua, al coperto, durante i mesi non estivi. Tutto ad un tratto la città si è ritrovata senza la sua più importante struttura sportiva. Pensateci. Non stiamo parlando di un campo di calcio, di un palazzetto dello sport, di una pista di pattinaggio. Stiamo parlando di una struttura che offre la possibilità di praticare sport praticamente a chiunque. Un grande stadio è, il più delle volte, a completa e unica gestione e fruibilità solo di 30, 40 persone. Se non consideriamo qualche ora qua e la a disposizione di chi voglia usare la pista d’atletica. Discorso analogo per il palazzetto dello sport. Per non parlare di una pista di pattinaggio. Nel suo periodo più roseo la piscina di Grottaglie aveva 1.400 iscritti. Era il 1998. La piscina permette la frequentazione di neonati, bambini, ragazzi, adulti e persino anziani. Offre possibilità di acquaticità ai bimbi di pochi mesi e ginnastica dolce in acqua agli anziani. L’ambiente acquatico è particolarmente indicato per i piccolissimi: essi ritrovano in piscina il piacere dell’esperienza nel liquido amniotico. Un’esperienza meravigliosa che tanti piccoli bimbi nati a Grottaglie non hanno avuto possibilità di fare. Tanti loro fratellini maggiori non hanno potuto imparare a nuotare. Si sono sentiti privati della possibilità di ambientarsi in acqua. E tutti quelli che usano la piscina per scopi terapeutici? In vasca non si fa solo sport ma ci sono tante possibilità per il benessere, la salute della persona e per tutti coloro che hanno particolari necessità motorie. E i giovani e gli agonisti? Quanti ragazzi si sono formati alla piscina comunale di Grottaglie e quanti hanno ottenuto importanti risultati nelle federazioni di nuoto. Tutto questo da quattro anni a questa parte non è stato più possibile. E non venite a dirci che nelle città vicine, ormai, ci sono piscine dove poter fare tutto ciò. Andare a vedere quando sono nate queste piscine. Andatelo a spiegare al papà di un ragazzino che ha dovuto smettere la scuola nuoto e lasciare definitivamente le squadre agonistiche di nuoto, pallanuoto e nuoto sincronizzato perché fare avanti e indietro quasi ogni giorno da Grottaglie verso Francavilla, San Giorgio o Taranto necessità di un esborso economico non indifferente. Sono tante le mamme che hanno dovuto far interrompere la pratica di questi sport ai figli. Filippo vive a Grottaglie ed è iscritto alla piscina di Taranto. Squadra agonistica. Ha allenamenti serali ogni giorno, cinque / sei giorni alla settimana. Maria, madre di Filippo, è il suo autista personale, accompagnatore, supporto morale e fisico. Filippo deve stare a bordo vasca alle 19. Ciò vuol dire che deve stare in piscina alle 18.30: 30 minuti per cambiarsi e riscaldare i muscoli. Da Grottaglie deve partire alle 17.45: 25 minuti di strada + altri 20 di traffico infernale + ricerca del parcheggio nelle ore di punta a Taranto. L’allenamento termina alle 20. Doccia e shampoo. Quattro chiacchiere con gli amichetti e Filippo e fuori alle 20.45 / 21.00. Tutti in auto direzione Grottaglie. Ore 21,30 seduti in casa. Per un ora di allenamento, Maria è costretta a dedicare oltre tre ore del suo tempo. Durante la lezione di Filippo, a volte, lascia la struttura e fa spese nei negozi di Taranto, approfitta del tempo a disposizione e lo usa per fare delle commissioni o per acquistare ciò che le serve. Ogni giorno Maria e Filippo sono costretti a fare avanti e indietro da Taranto. Impiegare il triplo del tempo rispetto agli altri. Spendere molti più soldi. Bene. Da questo esempio e facile notare a quale esborso economico deve sottostare la famiglia di Filippo per dargli la possibilità di svolgere la sua passione, il suo sport. Ed è facile immaginare anche quanti soldi la famiglia di Filippo porta in un altra città. E non parliamo solo dell’iscrizione ai corsi ma di tutte quelle spese che la mamma sostiene mentre aspetta i figlio. Dei negozi che visita, di quelli in cui compra. La chiusura della piscina comunale coperta a Grottaglie ha determinato un crollo per tutti. Sia dal punto di vista sociale, sportivo che economico. Siamo stanchi di aspettare: da oggi sulla homepage di Gir sarà presente un box informativo che tenga alta l’attenzione su questa importante tematica. Chiediamo che la gara d’appalto si concluda quanto prima. Che ci sia finalmente l’aggiudicazione e che il Comune vigili e controlli che il tutto si faccia nei tempi previsti. “Rivogliamo la Piscina a Grottaglie”: la struttura coperta è chiusa da 1.530 giorni. Dal 25 giugno 2010
“Rivogliamo la Piscina a Grottaglie”: la struttura coperta è chiusa da 1.530 giorni. Dal 25 giugno 2010
Gir lancia un’azione di sensibilizzazione all’apertura della grande struttura
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