La CGIL di Taranto scrive al Prefetto. Nella missiva il sindacato denuncia il rischio della reintroduzione dei voucher: i buoni lavoro che con il DL 25 del 201, entrato in vigore con la Legge 49/2017, il Governo aveva cancellato evitando così anche il Referendum popolare fissato per il prossimo 28 maggio e per il quale la CGIL aveva raccolto più di un milione e 300mila firme.
Secondo il segretario generale della CGIL di Taranto, Paolo Peluso: «il rischio sarebbe davvero rilevante e sarebbe malcelato tra le pieghe della recente manovra economica che con nuovi nomi e nuove regole di fatto consentire la reintroduzione dei voucher sotto le mentite spoglie degli emendamenti al DL 50/2017 sui conti dello Stato.
La CGIL ha da tempo una proposta compiuta sul tema del lavoro accessorio – dice Peluso – ed è impensabile che si usi surrettiziamente la Manovra economica per far passare la negazione dei diritti, come una correzione dei conti statali. Così come è inaccettabile che si discuta in Parlamento di come far costare sempre meno il lavoro e renderlo sempre più debole e poco tutelato. Il Governo aveva assunto un impegno che ora rimangia, negando le ragioni di milioni di italiani che sul tema sono venuti a firmare l’appello lanciato dalla CGIL attraverso la Carta dei Diritti Universali del lavoro.»
La CGIL di Taranto dunque si rivolge al rappresentante del Governo sul territorio e chiede urgentemente un incontro al Prefetto Cafagna “al fine di rappresentare formalmente la notevole contraddizione che sta emergendo”.
L’allarme lanciato in tutta Italia dalla CGIL sta già provocando numerose reazioni.
«Chiediamo al Governo di fare chiarezza – conclude Peluso – se non si sgombererà il campo da questa ulteriore minaccia non escludiamo di tornare sul tema con tutta la forza di iniziative che il caso impone.»