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“Quasi un anno di confronto, un grande lavoro svolto in prima commissione consiliare, tanti incontri con le associazioni e i cittadini e infine il Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura, la gestione e la rigenerazione in forma condivisa dei beni comuni urbani è giunto, nella seduta del 20 novembre, in aula per essere approvato dal Consiglio comunale, che l’ha votato all’unanimità”, è quanto comunica l’Amministrazione Comunale di Grottaglie ufficializzando il regolamento dei Beni Comuni.

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Bene comune è una locuzione filosofica, tecnica culturale riferibile a diversi concetti che sono nell’ambito della scienza di oggi. Nell’accezione popolare viene definito bene comune uno specifico bene che è condiviso da tutti i membri di una specifica comunità: proprietà collettiva e uso civico. Vi sono definizioni di bene comune anche nell’ambito della filosofia, dell’etica, della scienza politica, della religione e della giurisprudenza.

Il Regolamento disciplina ufficialmente le numerose esperienze positive già condotte a Grottaglie e semplifica i rapporti tra cittadini attivi e amministrazione, con l’introduzione del Patto di Collaborazione. Con questo nuovo strumento i cittadini possono stringere con l’amministrazione accordi per la realizzazione di azioni di cura e gestione di beni comuni urbani, stabilendo insieme le modalità di progettazione, di gestione e di monitoraggio degli interventi.

Sono oltre 200 i comuni italiani che hanno adottato il regolamento, basandosi sul testo base elaborato dal laboratorio per la sussidiarietà Labsus. Il laboratorio ha un obiettivo ben preciso, fondato su una certezza. La certezza è che le persone sono portatrici non solo di bisogni ma anche di capacità e che è possibile che queste capacità siano messe a disposizione della comunità per contribuire a dare soluzione, insieme con le amministrazioni pubbliche, ai problemi d’interesse generale. Questa certezza ha trovato conferma nella legge di revisione costituzionale che nel 2001 ha introdotto nella Costituzione il principio di sussidiarietà orizzontale, con questa formulazione: “Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà” (art. 118, ultimo comma). La nuova norma, riconoscendo che i cittadini sono in grado di attivarsi autonomamente nell’interesse generale e disponendo che le istituzioni debbano sostenerne gli sforzi in tal senso, conferma appunto sia che le persone hanno delle capacità, sia che possono essere disposte ad utilizzare queste capacità per risolvere non solo i propri problemi individuali, ma anche quelli che riguardano la collettività.

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