«Giovedì 11 Settembre 2014, presso la sala Guaccero, si è tenuta una riunione indetta dal presidente del Consiglio della Regione Puglia, Onofrio Introna; presenti inoltre i capigruppo Michele Losappio ed i consiglieri Angelo Disabato, Tommy Attanasio, Francesco Laddomada e Antonio Scianaro, il sindaco di Monopoli Emilio Romani (anche in rappresentanza dell’ANCI e delle Amministrazioni comunali costiere pugliesi), assessori e consiglieri di Ostuni, Fasano e Polignano, per Taranto l’assessore Vincenzo Baio, il presidente di Legambiente Puglia Francesco Tarantini, il prof. Niccolò Carnimeo per il WWF, esponenti di Greenpeace e dei Comitati No petrolio Sì energie rinnovabili di Monopoli, Bonifica Molfetta, Tutela del mare del Gargano e delle Reti No Triv del Gargano e di Terra di Bari.» Ne da notizia un comunicato del “Movimento Stop Tempa Rossa” che aggiunge: «Lo scopo della riunione era illustrare una lettera che Introna avrebbe consegnato al presidente del Consiglio Matteo Renzi nella sua prossima visita a Bari. Tutti i presenti hanno esposto le problematiche ambientali relative ai progetti riguardanti le fonti fossili, sollevando anche temi specifici quali la presenza di ordigni bellici inesplosi contenenti armi chimiche e la potenziale contaminazione delle riserve idriche potabili.
Come Movimento Stop Tempa Rossa ci dissociamo dalla posizione assunta dalla Regione Puglia, per mezzo di Introna attraverso il suo comunicato, giacché in esso non emerge la chiara intenzione di fermare le produzioni delle centrali di Cerano e di Taranto.
Inoltre – prosegue il comunicato del “Movimento Stop Tempa Rossa” – ci dissociamo dall’ennesima iniziativa epistolare giacché la reale opposizione ai progetti va manifestata nelle sedi dei procedimenti autorizzativi, e non tramite missive dal valore amministrativo nullo. Inoltre, dopo aver esposto tutte le criticità e manifestato la nostra ferma opposizione al progetto Tempa Rossa, apprendiamo di essere stati incredibilmente ignorati, visto che alcun cenno a tale questione è stata comunicata alla stampa.
Quanto accaduto – conclude il “Movimento Stop Tempa Rossa” – ci fa giungere ad una sola conclusione: la Regione Puglia, parimenti al Comune di Taranto, proseguono in realtà nella direzione di voler favorire il progetto Tempa Rossa, coerentemente con i pareri favorevoli rilasciati durante la VIA e sulla totale latitanza in sede di conferenza dei servizi per la bonifica dei terreni su cui dovrebbero insistere i serbatoi.»