«Succedono cose in questo strano mondo del randagismo che 30 anni fa non avrei nemmeno sospettato, per quanto disincantata e seppure idealista, quale sono.» A scriverlo in una lettera accorata e sincera è Grazia Parisi, responsabile della ANPA (Associazione Nazionale Protezione Animali) di Grottaglie.
«Dunque succede – scrive Grazia Parisi – che in Grottaglie la sensibilità animalista è diffusa,succede che avvengano “scarichi” di animali da altri paesi,succede che la città paghi anche lo scotto di avere molte zone di campagna, al limite della provincia, dal momento che è l’ultimo paese della cintura del tarantino. Ora è capitato che, dopo aver subito la prima e la seconda cucciolata di randagi della contrada Eredità, contrada Antoglia e contrada Petraglione, dopo l’ennesima protesta del servizio veterinario di Grottaglie a quello competente di Cisternino, si decida in emergenza di sterilizzare gli animali delle suddette contrade in agro di Villa Castelli, per non subire la terza cucciolata.
Ebbene, non si potrà credere, la ASL di Cisternino, dopo aver effettuato, a loro dire, un controllo sulla zona, ha minacciato di denunciare il dirigente di Grottaglie che ha effettuato le sterilizzazioni, per invasione del loro territorio, pretendendo di “regalare” quei cani a Grottaglie! Sembra assurdo ma è così.
Controllo che poi non c’è stato,altrimenti qualcuno si sarebbe accorto che i cani sterilizzati erano 9 e non 10, poiché, per un errore di battitura, uno dei microchip è errato, dunque inesistente. Ergo non possono aver rilevato un microchip che non esiste,oltre al fatto che i cani erano sparsi in diverse contrade di Villa Castelli, non raggruppati.
Quindi qualcuno ha fornito un elenco.
Siete liberi di farvi domande e darvi delle risposte.
A me – commenta Grazia Parisi – pare ci sia uno strano accanimento intorno a Grottaglie. Adesso dai piani alti della sanità animale si contesta anche il numero di microchip applicati. Ora, a parte il fatto che l’U.O. Di Grottaglie copre 9 comuni del distretto sanitario,visto il numero di adozioni realizzate, come si dovrebbe fare senza microchip, che tra l’altro la legge impone?
Si contesta anche il fatto che gli adottanti vengano assistiti per il primo e secondo vaccino EPTA, acquistato dall’ANPA non dalla la ASL, perché tutti gli altri canili fanno un solo vaccino trivalente. Ma come! Non si può incentivare le adozioni senza chiedere nulla a nessuno? Anche qui,siete liberi di farvi delle domande e darvi delle risposte.
In ultimo,c’è la “chicca” degli animalisti da “click” extraurbani, non si offenderà chi lavora sul serio. I volontari di Grottaglie soccorrono animali anche su altri territori,senza pubblicità che non sia quella dell’album fotografico,senza specificare dove sia stato soccorso il cane,senza alcuna attribuzione di responsabilità alle associazioni del luogo. Ebbene tutti hanno gli occhi puntati su Grottaglie, tutti segnalano situazioni di animali in difficoltà in Grottaglie.
Sarebbe meglio se questa gente risparmiasse energie e pensasse a risolvere i problemi del proprio territorio, poiché Grottaglie esiste un’associazione compatta, disposta a confrontarsi ed a collaborare ,non certo a perdere tempo ad esprimere giudizi, impicciandosi dei fatti altrui.
Lavoriamo da anni in sintonia col servizio veterinario, situazione quasi unica equivocata da chi scambia la collaborazione per collusione, ognuno è degno di quel che pensa;abbiamo affrontato le emergenze, convinti entrambi i fronti che la prevenzione sia preferibile alla repressione. Quindi ci si decida, dai piani alti della sanità agli animalisti da “click”,a Grottaglie si lavora troppo o troppo poco? Ci si connetta, col cervello però.
Tutto questo succede sotto questo cielo: animali scaricati a Grottaglie, denunce di abbandono ignorate dagli organi di controllo o archiviate, e si parla di animali microchippati, animali di altri paesi deceduti ma “resuscitati”e presenti in Grottaglie, forse la nostra “aria” è taumaturgica o sarà la presenza in loco della “madonna dei cani”, detto senza blasfemia e in minuscolo, animali addebitati a Grottaglie, come vuol fare il comune di Villa Castelli).
Io, per mia parte – conclude Grazia Parisi, responsabile della ANPA (Associazione Nazionale Protezione Animali) di Grottaglie, cresciuta nel culto delle Istituzioni ,prima di morire, rinuncerò alla cittadinanza italiana, perché rifiuto un sistema che rinvia in tribunale la vittima di questo “disservizio”, chiamiamolo così.
Io lo chiamo” vergogna” non disservizio e voglio morire apolide, non importerà a nessuno ma spero altri facciano altrettanto.»