«Lo scorso 11 aprile tra i comitati e le associazioni convocati alla riunione avente per oggetto “Richiesta contributo su modifiche alla parte V del DLgs 152/2006” e nella quale la Regione ha presentato lo schema di disegno di legge sulle emissioni odorigene, mancavano i comitati delle discariche e l’Isde (Medici per l’ambiente) perché non erano stati invitati.» Lo dichiara Etta Ragusa, coordinatrice di “Vigiliamo per la discarica” di Grottaglie.
«Eppure – continua la Ragusa, secondo l’ex presidente dell’Agenzia regionale protezione ambientale, le molestie olfattive rappresentano una delle più frequenti cause di proteste dei cittadini ad Arpa Puglia, mediamente pari a 100 denunce per anno, a partire dal 2008. Particolarmente vigile su questo problema si è mostrata invece Confindustria che, a un anno dall’approvazione del molto criticato emendamento con il quale la Regione concedeva alle imprese la proroga per adeguare gli impianti alla nuova normativa nazionale sulle emissioni odorigene, già lo scorso mese di marzo si è fatta ricevere dalla V Commissione, come si può leggere dagli articoli che ne hanno parlato. E Confindustria ha proposto tra l’altro “la necessità di fissare il limite di percezione non considerando la sorgente, ma il corpo recettore… per evitare, per esempio, che vengano imposti limiti alle emissioni di attività produttive che operano lontano dai centri abitati e che quindi non procurano di fatto percezioni olfattive sgradevoli“.
In pratica, secondo Confindustria, si dovrebbe poter inquinare quanto si vuole se nessuno sente e se nessuno vede perché se un impianto industriale, che emette emissioni odorigere fastidiose e magari anche pericolose per le persone, non viene percepito da queste ultime, dovrebbe essere escluso dall’applicazione di questa legge. Ma ora diversi comitati della provincia di Taranto, allertati da Peacelink, si sono mobilitati: Vigiliamo per la discarica (Grottaglie), AttivaLizzano, Beni comuni TA, comitato Madre Terra (Massafra), Territorio bene Comune (San Marzano), e le sezioni Isde di Taranto e Massafra (Medici per l’ambiente).
Questi comitati – ricorda Etta Ragusa, coordinatrice di Vigiliamo per la discarica – hanno chiesto con urgenza di essere convocati dalla Regione per portare anch’essi il proprio contributo e le proprie osservazioni alle modifiche della parte V del DLgs 152/2006 e allo schema di disegno di legge regionale. Infatti in provincia di Taranto l’allarme puzze è continuo e quasi quotidiane sono le segnalazioni di cattivi odori dal momento che, oltre alle discariche per rifiuti urbani, sono presenti ben tre discariche per rifiuti speciali e un inceneritore, e la discarica di Lizzano è stata chiusa proprio a causa delle esalazioni maleodoranti. Inoltre i comitati hanno chiesto a tutti i consiglieri regionali dell’area jonica – Borraccino, Liviano, Pentassuglia e Turco per la maggioranza; Franzoso, Galante, Morgante e Perrini per l’opposizione – di sostenere nelle sedi opportune la loro richiesta urgente di audizione.
Infatti – conclude Etta Ragusa, coordinatrice di Vigiliamo per la discarica – si può facilmente prevedere che l’iter del nuovo disegno di legge regionale sulle emissioni odorigene debba essere abbastanza veloce, dal momento che è già passato un anno dalla proroga concessa alle imprese per adeguare gli impianti alle nuove norme nazionali.»