Una donna 50enne salvata da altre due donne e quattro ragazzi che, dopo aver sentito più volte urla terrorizzate di una voce femminile in Via Marconi, sulle prime hanno pensato ad uno scherzo ma, guardando all’interno di una macchina con le portiere spalancate, hanno capito che purtroppo era in corso un litigio furioso tra un uomo e una donna. Lui cercava di chiudere la macchina mentre lei si dimenava per poter uscire fuori, costringendo la donna a stare dentro con la testa incastrata tra i sedili e il corpo bloccato dalle braccia di lui.
Uno dei ragazzi e’ andato ad aiutare la povera donna per cercare di farla uscire e il maltrattatore, per impedirglielo, gli ha tirato dei pugni in faccia.
Dopo che si è riusciti a far uscire la donna dalla macchina, l’uomo urlava furioso ai soccorritori di andarsene via perché la “donna gli apparteneva” e che non stava facendo nulla di male.
La donna, in risposta, piangeva terrorizzata e pregava i presenti di non chiamare la polizia e di lasciar perdere.
Alla domanda sul come mai quel litigio, la vittima dei maltrattamenti ha risposto:”Voleva offrirmi un gelato ma io non lo volevo…ma non fa niente…ha reagito così perché stava già un pochino arrabbiato…”…e intanto un livido nero gli si formava sulla guancia destra e il polso gli si gonfiava.
“Ma voi sapete chi sono io??” urlava il violento ai passanti che hanno aiutato la signora…
E alla richiesta della Polizia di esibire i documenti faceva finta di non sentire e cercando di avvicinarsi alla donna intimandogli di non raccontare nulla, di stare zitta e andarsene con lui.
La donna, visibilmente spaventata, ha dichiarato agli agenti di non voler denunciare l’uomo continuando a ripetere, piangendo e tremando, che non era successo nulla!
Succede anche a Grottaglie.
Succede che la violenza è sotto i nostri occhi… e vien da pensare a chissà cosa sarebbe successo se l’uomo fosse riuscito a chiudere la macchina e ad andare via con la donna…