“Non si hanno notizie sullo stabilimento aeronautico di Grottaglie, eppure le sollecitazioni sindacali degli ultimi tempi avrebbero già dovuto far scattare l’allarme negli ambienti di Governo, soprattutto nelle stanze dove si decide il futuro industriale del Paese. I vertici aziendali continuano a rassicurare, nonostante il calo della produzione ed il ricorso sempre più insistente agli ammortizzatori sociali assieme allo smaltimento ferie dei dipendenti.”
E’ quanto dichiara, in una nota diffusa ai media, Sud in Movimento, associazione politico culturale e gruppo consiliare presente in massima assise cittadina a Grottaglie a sostegno del sindaco Ciro D’Alò.
“Durante il Governo Renzi, l’allora amministratore delegato Moretti, nel riorganizzare a livello industriale i siti produttivi di Leonardo, battezzò gli ex stabilimenti Alenia del Nord in divisione velivoli, cioè stabilimenti non più concentrati sulla mono committenza ma basati sulla filiera lunga. Quelli del sud, invece, confluirono nella divisione aerostrutture (a basso margine di ricavo) in cui la mono committenza era ed è ancora l’unico asse portante.
Nella produzione mono committente s’inserisce lo stabilimento di Grottaglie che negli ha incentrato la sua fornitura per un solo modello di aeroplano: il Boeing 787. La crisi di Boeing e le scarse vendite del 787 hanno trascinato il sito di Grottaglie in una fase calante e senza una visione futura.”
Si legge nella nota Sud in Movimento.
“Quindi per ovviare a questa situazione, il primo step per il sito di Grottaglie deve essere quello di non basarsi più sulla mono committenza; ed è quindi di fondamentale importanza far rientrare la struttura ionica nella divisione velivoli, rendendola multidivisione e incentrando la produzione su nuovi progetti di più ampio respiro, insieme a sperimentazioni avanguardistiche. Siamo convinti che l’unico posto del Sud Italia dove tutto questo sia
possibile è il sito di Grottaglie proprio perché a livello logistico e strategico è strettamente collegato con la pista dell’aeroporto; in più ci si potrebbe avvalere delle competenze dei tanti ingegneri già in forza alla struttura, utilizzando le tecnologie esistenti e magari implementandole. A nostro parere è la volontà politica che manca e francamente è un
leitmotiv che nella nostra provincia si ripete spesso. Poiché siamo direttamente interessati, chiederemo un incontro alle sigle sindacali presenti all’interno dello stabilimento, utile ad avere un quadro più completo della situazione al fine di fare fronte comune e sollecitare il Governo ad azioni concrete verso il sito produttivo di Grottaglie”.
Conclude la nota.