Si è chiusa la lunga giornata che ha visto la trasferta di comitati, associazioni, cittadini ed istituzioni a Roma.
La riunione istruttoria, convocata a seguito dell’invio dei documenti alla Presidenza del Consiglio dei Ministri da parte della Provincia, ha rimesso all’organo ministeriale la deliberazione sul sopralzo della discarica di Grottaglie.
Durante l’incontro sono stati confermati tutti i pareri negativi al sopralzo, a partire dal Comune di Grottaglie, di San Marzano, della Regione, della Provincia, della ASL e dell’Arpa.
“Il Sindaco Ciro D’Alò ha ribadito ancora una volta il suo No irremovibile che è quello di un’intera comunità che da 15 anni chiede la chiusura definitiva della discarica, ricordando che per le autorizzazioni al suo funzionamento sono emerse nei mesi scorsi indagini giudiziarie importanti che hanno portato all’arresto dello stesso ex presidente della provincia, Tamburrano, del dirigente all’ambiente, Natile e del legale della società Linea Ambiente, detentrice della discarica. Inoltre,
una sentenza del Tar di Lecce ha riconosciuto le ragioni dei comuni, confortando la protesta dei cittadini e delle istituzioni dei comuni coinvolti.
Durante la riunione, è apparso alquanto strano quindi che il Presidente Giovanni Gugliotti nonostante i pareri di tutti gli enti interessati fossero negativi, incluso quello della stessa Provincia, abbia inviato i documenti a Roma, rimettendo tutto nelle mani dei Ministri.”
E’ quanto comunica una nota di Sud in Movimento.
“Il Presidente della Provincia di Taranto ha motivato dicendo che ha difficoltà a trovare un dirigente che si assuma la responsabilità di annullare l’autorizzazione. Una motivazione che non trova riscontro nell’approvazione, durante l’ultimo consiglio provinciale, del punto all’odg proposto al consiglio provinciale dal Sindaco D’Aló per dire No alla discarica e approvato all’unanimità. Il Consiglio dei Ministri pertanto ci farà sapere se si arrogherà la decisione di autorizzare oppure se lascerà la competenza alla Provincia. Intanto, in virtù del fatto che ancora il Consiglio di Stato non si è espresso sulla sentenza del Tar di Lecce, il presidente Giovanni Gugliotti potrebbe chiudere definitivamente la vicenda nominando un dirigente per annullare l’autorizzazione.”