Diverse discussioni, con toni animati e a tratti anche duri, stanno accendendo e alimentando una polemica sui social che vuole contrapporre due fazioni: quella di chi punto il dito verso una apertura delle attività artigianali nel Quartiere in orari ben definiti e quella di chi, stando dall’altra parte, motiva giustamente le scelte poste in essere fino ad oggi.
Non è la prima volta che polemiche di questo tipo vedono contrapposte fazioni diverse in città. Una diatriba che sicuramente non fa bene ad entrambe le posizioni.
Il nodo della questione è semplice: diversi cittadini puntano il dito verso quei ceramisti, che a loro dire, non soddisfano orari di apertura più ampi, magari senza pausa pranzo, stando aperti di domenica, piuttosto che nei giorni di festa comandate. Chi sostiene questa proposta lancia accuse verso questa categoria (intera, senza distinzioni di sorta e senza distinguo tra chi realmente sceglie orari diversi) addossandole addirittura anche un mancato sviluppo turistico nella città. Dal canto loro alcuni ceramisti hanno smentito le mancate aperture, o gli orari ridotti, informando chi esprime concetti errati, di esser aperti durante tutta la settimana, feste comprese, a orari ben diversi da quelli descritti dalla fazione opposta.
La discussione si è spostata anche sulla scelta di cambiare location, da qualche anno, alle Mostre della Ceramica, che si tengono in periferia, lontane dal Quartiere, nelle sale dell’Antico Convento dei Cappuccini.
Una polemica che infiamma una estate già calda di suo.