Con una somma pro capite di circa 3 mila e 700 euro all’anno, il gioco d’azzardo rappresenta una parte consistente delle spese dei pugliesi. È quanto emerge dal Libro Blu pubblicato dell’Agenzia Dogane e Monopoli: nel 2018 la spesa totale in giochi e scommesse della regione ammonta attorno a 1,1 miliardi di euro, registrando un incremento dell’1,9% rispetto all’anno precedente.
In un’inchiesta pubblicata dall’agenzia Repubblica, Casamassima occupa il gradino più alto tra le località della regione con la spesa pro capite più alta per il gioco d’azzardo. La cittadina di quasi ventimila residenti, situata nei pressi del capoluogo pugliese, fa salire la Puglia nella classifica nazionale, collocandola dietro il Trentino-Alto Adige e prima del Piemonte.
Se i dati sui giochi più tradizionali (slot machine, blackjack e poker) sono in linea con la media nazionale, a fare la differenza è la crescita esponenziale dei giochi virtuali, diffusi maggiormente tra i più giovani. Per la fascia di età compresa i 18 e i 45 anni, infatti, è la rete il luogo dove ci si diverte, senza mettere cravatta ma stando comodamente a casa. Come mai? Perché online c’è più scelta: molti più giochi, per tutti i gusti, anche a tema – magari di film, supereroi o epoche storiche, come nel caso delle slot machine. Perché infatti anche online i videogiocatori continuano a preferire i classici giochi reperibili all’interno dei casinò tradizionali.
La collocazione tra le prime 15 regioni che spende di più in gioco e i dati registrati allarmano il consiglio regionale pugliese il quale ha preso una posizione chiara e netta. Attualmente, la giunta regionale è in trattativa con i rappresentanti della categoria, per disciplinare in maniera estensiva il settore del gambling.
Di recente, il legislatore ha apportato delle modifiche alla normativa vigente, intensificando i controlli sul territorio e incrementando a un raggio di 250 metri le distanze delle sale da luoghi sensibili come istituti scolastici primari e secondari, università, biblioteche pubbliche, strutture sanitarie e ospedaliere e luoghi di culto.
Dal 1° gennaio 2020, poi, non sarà più permessa l’installazione e la presenza di apparecchi per il gioco d’azzardo (slot e videopoker) negli esercizi con superfice calpestabile inferiore a 20 metri quadrati e aventi attività principale differente dalla gestione e somministrazione di servizi che prevedono premi in denaro. Per gli esercizi con superfice compresa tra 20 e i 50 metri quadri, il numero di apparecchi consentiti sarà un massimo di due.
A livello nazionale, le norme di contrasto inserite all’interno del Decreto Dignità suscitano il malcontento dei lavoratori nel settore di gioco online i quali scendono in piazza per cercare delle alternative valide al divieto di pubblicità imposto.
In linea con la posizione del Ministero della Salute, il quale definisce la ludopatia come “l’incapacità di resistere all’impulso di giocare d’azzardo o di fare scommesse, nonostante l’individuo che ne è affetto sia consapevole che questo possa portare a gravi conseguenze”, il consiglio regionale della Puglia ha indetto una serie di iniziative di sostegno e tutela dei soggetti a rischio. Muovono su questa linea il piano di prevenzione, cura e riabilitazione dal gioco d’azzardo, il progetto di formazione di operatori specializzati che si occupano di dipendenza dal gioco e l’iniziativa scolastica “Il gioco della rete… Che promuove Salute”.