“E’ quasi certo il disimpegno di una parte delle risorse stanziate dall’Ue per il Piano di sviluppo rurale della Puglia. La Regione in questo ha gravissime responsabilità e adesso ha una sola strada davanti, quello di chiedere una deroga”. Lo dice l’eurodeputata del Movimento 5 Stelle, Rosa D’Amato, a margine dell’incontro a Bruxelles con alcuni funzionari della Dg Agri, la direzione generale della Commissione europea che si occupa del Psr italiano.
Forti responsabilità della Regione Puglia
“Dal colloquio sono emerse le forti responsabilità della Regione – spiega D’Amato – La prima riguarda il fatto che il bando lanciato per recuperare i ritardi accumulati in tutta la programmazione 2014-2020 è stato progettato male e ha creato forte sfiducia nei beneficiari. Questo clima di sfiducia nei confronti dell’amministrazione regionale spinge i richiedenti ad approfittare male e in fretta dell’unica finestra per poter accedere alle risorse del Feasr. La Regione ha infatti ricevuto un numero di domande 10 volte superiore a quello che avrebbe potuto accettare. Il sistema è stato conseguentemente ingolfato dai ricorsi giudiziari degli esclusi e i ritardi nei diversi gradi di giudizio hanno finito per creare dei ritardi nella spesa delle risorse ormai irreversibili”.
Calendarizzare gli interventi
“La Dg Agri – prosegue l’eurodeputata M5S – aveva chiesto ripetutamente alla Regione un crono-programma delle misure da mettere in atto per superare una situazione che si sarebbe potuta evitare. Fornire tempestivamente un calendario con le informazioni relative ai bandi (alla loro pubblicazione, chiusura) e la loro possibile riapertura avrebbe permesso ai richiedenti di pianificare in tempo i progetti da finanziare. Ma non è stato fatto”.
Per evitare che la storia si ripeta, conclude D’Amato, “occorre che nella programmazione 2021-2027 si riparta col piede giusto: accordi di partenariato e programmi operativi regionali ben fatti; prevedere un crono-programma dettagliato sui bandi ma soprattutto rendere pubblici i target di spesa annuali sul sito della Regione Puglia”.