“Di recente Massafra ha ottenuto da parte della Regione Puglia il riconoscimento di “Città d’Arte”, grazie sia alle attività culturali sia al patrimonio storico artistico. ” Lo ricorda una nota della locale Società Operaia.
“Un patrimonio – prosegue la nota del sodalizio – che non è costituito dal solo complesso di edifici e monumenti, ma altresì da beni librari e archeologici di valore: tra gli altri si possono citare le monete del periodo borbonico ritrovate in via La Terra, il c. d. “tesoretto di Massafra” costituito da monete – molte di epoca vandala – rinvenute nel villaggio rupestre della Madonna della Scala (delle quali si augura il ritorno in città), i volumi del làscito dei cappuccini e i reperti archeologici della Chora.
Proprio con riferimento a questi ultimi, essi sono stati al centro di un progetto proposto dal vicepresidente della Società Operaia, il dott. Alessio Barulli, in occasione della prima edizione dell’iniziativa “La Massafra che vuoi tu, mettici le idee!”, risultando tra i vincitori.
Realizzando tale proponimento, si digitalizzerebbe la mostra ospitata nel Palazzo della Cultura, dotandola così di una peculiarità già adottata da diverse realtà espositive per le quali rappresenta un’ottima vetrina. Dunque si può ben comprendere l’importanza di una siffatta operazione, che nell’àmbito della fruizione dei beni culturali si sta affermando come una nuova frontiera, capace di superare i limiti dello spazio e del tempo.
Orbene – conclude la nota della Società Operaia di Massafra, da quella prima edizione dell’iniziativa promossa dal Comune sono passati due anni e non è stato ancora possibile concretizzare (in tutto o in parte) la digitalizzazione: si auspica, quindi, che l’Amministrazione e la Soprintendenza di competenza riescano, al fine, a procedere con questo intervento che rappresenterebbe un valore aggiunto per la visibilità del nostro territorio.”