«Un porto di terza generazione, capace di attrarre importanti operatori e traffici internazionali, e di rappresentare una realtà infrastrutturale e logistica all’avanguardia. Se il percorso tracciato per lo scalo tarantino è questo, se il nostro porto diverrà sempre più punto d’arrivo e di partenza delle autostrade del mare, assicurando per di più la crescita dei posti di lavoro diretti e dell’indotto, possiamo dire di essere sulla strada giusta.» lo dichiara l’onorevole Vincenza Labriola, capogruppo per il Gruppo Misto in commissione Lavoro alla Camera dei Deputati.
«Ma per consentire alla nostra Taranto di guardare al futuro con maggiore fiducia, ad una ripartenza vera – prosegue la parlamentare ionica, deve essere rivitalizzato tutto il sistema economico cittadino, grazie ad interventi mirati e sinergici. Tra i numerosi tasselli sui quali lavorare ci sono la riconversione dell’ex arsenale militare e della banchina torpediniere, da restituire alla città, alle attività economiche e al turismo, la riqualificazione di un centro storico ad oggi abbandonato al degrado, il sostegno alle imprese commerciali, alle nuove attività imprenditoriali che scelgono di investire in città, l’apertura al traffico passeggeri dello scalo Arlotta di Grottaglie.
Ma perché questo possa avvenire si deve scegliere con determinazione di superare l’emergenza ambientale, concretizzando ciò che sino ad oggi è rimasto sulla carta.
Si sciolga il nodo Ilva – conclude l’onorevole Vincenza Labriola, capogruppo per il Gruppo Misto in commissione Lavoro alla Camera dei Deputati, si superi un’economia legata esclusivamente all’industria dell’acciaio, si scelga l’impresa ambientalmente compatibile. Taranto ha bisogno di questo».