«Oggi al Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali va in scena l’ennesima puntata di un tira e molla che vede di fronte Teleperformance, società leader mondiale nell’offerta di servizi di Contact center, presente in 62 paesi nel mondo attraverso 270 Contact center e con oltre di 175 mila risorse, in Italia a sede a Fiumicino e Taranto, e i lavoratori dislocati nella città dei due mari.» Lo dichiara l’Onorevole Cosimo Petraroli, del MoVimento 5 Stelle.
«La multinazionale francese – ricorda Petraroli – si è insediata a Taranto firmando un contratto di localizzazione il cui impegno finanziario ammontava a circa 2 milioni di euro, di cui 1 milione erogato come contributo dal Ministero dello sviluppo economico. Il programma prevedeva l’acquisto di 650 postazioni per gli operatori (mobilio da ufficio comprensivo di personal computer); infrastrutture tecnologiche (server e dischi per la SAN – Storage Area network – per i nuovi PC); apparati telefonia e dati; stampanti industriali, scanner e imbustatrici; allacciamento alla rete elettrica. La Società In & Out (Teleperformance) ha inoltre ottenuto dei finanziamenti provenienti dai Fondi europei, bando P.O.R. Puglia 2000-2006, sullo «Sviluppo e consolidamento dell’imprenditorialità, emersione del lavoro non regolare, Aiuti all’occupazione», che prevedeva finanziamenti, per un ammontare complessivo di risorse pari a euro 4.227.44,78, alle imprese, consorzi di piccole e medie imprese, organizzazioni no profit, cooperative pugliesi finalizzati alla trasformazione dei contratti di collaborazione a progetto in rapporti di lavoro subordinato. Si trattava, quindi, di un intervento finalizzato alla stabilizzazione occupazionale, da attuare in sinergia con le previsioni della legge finanziaria 2006. L’intervento consisteva nell’erogazione di un contributo pari a euro 7.747 per ciascun rapporto di lavoro trasformato, aumentato del 50 per cento nel caso in cui le trasformazioni effettuate riguardassero manodopera femminile.
Da allora – afferma l’onorevole penta stellato – un vero è proprio calvario per i lavoratori e le lavoratrici del call center ionico fino ad arrivare all’epilogo dei giorni nostri. Il 7 maggio 2015, infatti, l’amministratore delegato della multinazionale, Gabriele Piva, ha annunciato ufficialmente l’apertura delle procedure per la societarizzazione delle due sedi italiane. La società vuole procedere alla creazione di una new-company (Corporate) e una bad-company (In & Out SpA).
Il 30 giugno 2015 è, invece, scaduto l’accordo che negli ultimi anni ha consentito a Teleperformance un innegabile vantaggio competitivo sul mercato. Ho presentato – prosegue Cosimo Petraroli (M5S) – una mozione in cui chiedo al Governo di porre in essere ogni iniziativa di competenza volta a rivedere la disciplina del massimo ribasso nelle gare di appalto e a informare i competenti organi parlamentari sugli effetti derivanti dall’applicazione della legge di stabilità 2014 nella parte in cui parla delle delocalizzazioni, in particolare quelle inerenti al comparto dei servizi di call center. Nell’incontro di oggi le parti s’incontrano nuovamente per porre una soluzione alla vertenza in atto.
Chiedo – conclude l’Onorevole Cosimo Petraroli – alla società maggiore rispetto nei confronti dei lavoratori. Azioni come quella intrapresa pochi giorni fa, cioè di obbligare i lavoratori ad appendere una bandierina a 70 cm di altezza dalla scrivania per evidenziare l’assenza ogniqualvolta ci si allontana per soddisfare i bisogni fisiologici, rispecchiano la visione del lavoro in ottica partito democratico che gli italiani, e in particolare i lavoratori tarantini, proprio non meritano.»