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Prosegue il lavoro del Ministero delle Politiche Agricole relativo agli incentivi del fermo biologico per il mondo della pesca italiana.

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Sul tavolo ci sono sia gli undici milioni di euro previsti in caso di sospensione dal lavoro derivante da misure di arresto temporaneo obbligatorio sia, per la prima volta, cinque milioni di euro annui per il riconoscimento di una indennità giornaliera onnicomprensiva a titolo di sostegno al reddito, fino ad un importo massimo di trenta euro al giorno nel periodo di fermo volontario. Questa misura è destinata, nel limite di quaranta giorni l’anno, in favore dei lavoratori dipendenti da imprese adibite alla pesca marittima, compresi i soci lavoratori delle cooperative della piccola pesca. A confermarlo è stata il sottosegretario Alessandra Pesce, rispondendo in Commissione Agricoltura alla Camera al question time presentato dal deputato pugliese Giuseppe L’Abbate (M5S) che chiedeva conferma sull’operato del Ministero delle Politiche Agricole. Il Decreto interministeriale per le indennità relative al fermo pesca 2018 è stato, infatti, firmato il 28 dicembre scorso mentre il successivo 31 dicembre il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali lo ha trasmesso alla Corte dei Conti per conseguenti visto e registrazione.

Grazie all’operato del Governo Conte, il mondo della pesca ottiene finalmente le risposte tanto attese – commenta il deputato Giuseppe L’Abbate (M5S) – Le modalità relative al pagamento delle indennità per il fermo pesca volontario sono disciplinate con decreto del competente Ministero del Lavoro (amministrazione capofila), di concerto con il Ministero delle Politiche Agricole e con il Ministero dell’Economia e delle Finanze e lo ereditiamo dal Governo precedente. Ho già indicato alla sottosegretaria Alessandra Pesce alcune modifiche da apportare affinché si renda il procedimento burocratico più agevole e davvero conforme ai bisogni dei pescatori italiani. Lavorando di concerto con il mondo della pesca per il prossimo anno le migliorie necessarie saranno realtà”.

Nelle more della registrazione della Corte dei Conti, il Ministero delle Politiche Agricole intanto ha già impegnato le risorse pari a 16 milioni di euro. Le domande dovranno pervenire al Ministero del Lavoro entro e non oltre il 28 febbraio 2019 che inoltrerà al Mipaaft quelle ammesse entro il successivo 30 giugno. Successivamente, verranno erogate le risorse finanziarie in favore dei funzionari delegati delle Capitanerie di Porto sede di Direzione Marittima, Enti erogatori, senza oneri.

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