«Il riordino della rete ospedaliera è sicuramente un atto necessario; lo dicono i numeri, lo dice soprattutto la generale percezione dei cittadini di una sanità insufficiente, e usiamo un eufemismo, rispetto alla richiesta di salute.» E’ quanto dichiara Renato Perrini, consigliere regionale di “Oltre con Fitto” – Conservatori e Riformisti.
«Un dato – prosegue Perrini – che segnala come gli ultimi dieci anni di amministrazione della sanità siano stati assolutamente fallimentari. Giova ricordare come sulla sanità si siano giocate le elezioni regionali del 2005, e, forse, qualcuno oggi dovrebbe dare atto a Fitto di aver visto giusto, già allora. Ma guardiamo al futuro. Riordino della rete ospedaliera non può fare rima con tagli indiscriminati ai servizi, ma deve significare riorganizzazione, razionalizzazione, riequilibrio. Ovvero eliminare gli sprechi dove ci sono e aumentare le dotazioni dove oggi sono carenti. Nella provincia di Taranto, dati del 2013, si è registrata una mobilità entra-regionale pari a 21.000 casi, a cui si sono aggiunti gli 8.500 di quella extra-regionale. Bene, i criteri per il riordino devono essere quelli della attenta valutazione dei fabbisogni, dei dati epidemiologici che segnalano le esigenze specifiche di un territorio, e della qualità dei presidi operanti, considerando l’insieme delle strutture, pubbliche e private.
Un fatto è certo – conclude Perrini: la provincia di Taranto non può subire ulteriori penalizzazioni ma, come ho avuto già modo di segnalare a Emiliano, al contrario, richiede interventi che puntino, pur con ogni necessaria razionalizzazione, ad azzerare la mobilità, e a garantire la massima qualità dei servizi. Ciò anche nella considerazione della particolare condizione di area interessata da gravi patologie correlate alle condizioni ambientali.»