Taranto chiama, Europa risponde. Almeno per quanto riguarda i dati sulla situazione ambientale di Taranto, con tutti i “se” ed i “ma” che un simile intricato panorama può presentare nell’individuare con sufficiente precisione cause ed effetti di situazioni che si trascinano da anni, quando non da decenni.
Nei giorni scorsi la Commissione Europea ha risposto ad una specifica richiesta della associazione PeaceLink, inviando un resoconto sulla situazione dello stabilimento Ilva di Taranto.
Alla luce di quanto ricevuto, per PeaceLink i nuovi dati dimostrano “la persistenza di un’altissima percentuale di Ipa (Idrocarburi policiclici aromatici) cancerogeni ancora attribuibile all’Ilva nonostante lo spegnimento di alcuni impianti“.
Maggiori dettagli verranno forniti dal presidente di Peacelink, Alessandro Marescotti, nel corso di una conferenza stampa prevista per i prossimi giorni.