«“PENSARE MIGRANTE”, evento promosso da “Baobab Experience”, nasce dall’esigenza di un ampio confronto e di un coinvolgimento di attivisti ed esperti del fenomeno migratorio alla luce dell’emergenza umanitaria vissuta la scorsa estate nella Capitale e allo scopo di garantire un passaggio sicuro e dignitoso ai migranti in arrivo. » Si apre così il resoconto dell’assemblea avvenuta a Roma tra attivisti e esperti che si occupano dei fenomeni migratori a cui hanno partecipato anche gli attivisti delle associazioni “Campagna Welcome Taranto”, Arci e “Tempo Di Cambiare” di Grottaglie, quali uniche realtà presenti dalla Regione Puglia.
«L’incontro di tre giorni – evidenzia il resoconto, svoltosi a Roma nelle giornate che vanno dal 29/04 al 01/05, ha avuto la duplice funzione di creare una rete che garantisca un corridoio umanitario non istituzionale e di informare l’opinione pubblica con incontri di natura culturale (presentazioni, dibattiti, mostre, proiezioni). Nel pomeriggio del 29/04 e la mattina del 30/04, parallelamente agli interventi degli esperti di migrazione, i diversi gruppi di attivisti provenienti da differenti partii d’Italia – tra i quali, dalla regione Puglia, erano presenti i rappresentanti di Arci Grottaglie, Tempo di Cambiare e Campagna Welcome Taranto – si sono riuniti in assemblea per confrontarsi sul tema e iniziare a costruire, insieme, un vero e proprio corridoio umanitario.
Questo il documento ufficiale del resoconto dell’assemblea:
I governi europei sono artefici di nuove politiche liberticide ed in aperta violazione dei trattati internazionali, del diritto di asilo e del rispetto dei diritti umani. Nelle giornate del 29 e 30 Aprile 2016 a Roma noi attiviste ed attivisti provenienti da diverse realtà e città italiane ci siamo incontrati in assemblea durante la manifestazione PENSARE MIGRANTE. In questo contesto abbiamo condiviso le esperienze in corso sul tema dell’accoglienza e della solidarietà, sul tema della migrazione nei vari contesti locali e sulla necessità di un percorso comune.
Condanniamo una politica che risponde al movimento migratorio utilizzando strumenti come:
– la blindatura dei confini e la militarizzazione dei territori;
– muri, fili spinati e respingimenti di massa,
– il sistema di identificazione e detenzione amministrativa (pratica delle identificazioni forzate, HOT SPOT e CIE);
– la selezione arbitraria di coloro che hanno diritto di chiedere asilo;
– la distinzione tra migrante economico e richiedente asilo;
– la gestione affaristica dell’accoglienza, la speculazione e lo sfruttamento dei migranti.
Le politiche emergenziali e discriminatorie provocano effetti drammatici sulla popolazione migrante e hanno conseguenze dirette sulla vita e i diritti di tutti (condizioni di lavoro, questione dell’abitare, salute e welfare). Non dimentichiamo che il movimento migratorio stesso è diretta conseguenza di interventi politici, economici e militari perpetrati dagli stessi Stati di destinazione dei migranti.
Rifiutiamo questo approccio emergenziale, strumentale alla speculazione economica, sociale, politica e per questo affermiamo la necessità di costruire reali percorsi di accoglienza degna e di resistenza comune per garantire libertà di movimento e di circolazione per tutti. Il tempo è ADESSO.
Invitiamo tutte le realtà interessate a:
– promuovere e condividere forme di accoglienza dal basso e alternativa, che favoriscano l’autodeterminazione dell’individuo;
– sistematizzare forme di monitoraggio, di denuncia di violazioni dei diritti»