«La statizzazione del Paisiello non è più una sola speranza. » Così il segretario della CGIL di Taranto, Paolo Peluso, che nei giorni scorsi insieme ai componenti della FLC (lavoratori della conoscenza – ndr), aveva rinnovato l’appello per salvare l’Istituto Paisiello in vista del prossimo anno accademico.
«E’ una prospettiva concreta – dice Peluso – che grazie al fattivo impegno del Ministro Valeria Fedeli e di alcuni parlamentari, tra cui il tarantino Ludovico Vico che ha presentato un emendamento specifico al decreto 50 sugli enti locali, scioglie il nodo delle risorse da destinare agli Istituti di Alta formazione musicale e artistica. Il decreto che individua le risorse dovrà essere convertito in Legge entro il prossimo 24 giugno, e fino ad allora occorrerà continuare a tenere alta l’attenzione attorno alla nostra istituzione universitaria, l’unica legittimamente tarantina che speriamo possa considerata una delle priorità per l’allocazione dei 50 milioni di euro individuati nel decreto e ora in attesa di via libero definitivo da parte del Ministero dell’Economia.
D’altronde era stato lo stesso Ministro Fedeli nell’audizione alla VII commisione del Senato lo scorso 10 maggio a porre l’accento su quattro istituti musicali già pareggiati su cui intervenire in via prioritaria, e il Paisiello era tra questi.
Seguire l’iter dell’emendamento ed esprimiamo sin da ora soddisfazione per l’intervento risolutivo del Ministro che interviene a dirimere una questione che si trascinava ormai da troppo tempo – spiega il segretario della CGIL – La comunità continui a vigilare, anche perché presto bisognerà sciogliere anche il nodo sull’ ”uso gratuito degli spazi e degli immobili” destinati all’istituto (come previsto dall’emendamento AC2444 del decreto in questione – ndr) su cui occorrerà incalzare gli enti locali, che dopo le parole di conforto, le prese di posizione sulla stampa, dovranno dimostrare concretamente il loro impegno per favorire la trasformazione giuridica in Conservatorio di Stato del Paisiello e quindi la sua preziosa sopravvivenza.»