La frase emblematica della relazione della segretaria generale uscente della FLC CGIL di Taranto, Angela Dragone, recita così: “la conoscenza è la forma di potere più democratica che ci sia”.
«Una democrazia – dice la Dragone – che rischiamo di perdere un pezzo alla volta, perché la macchina della dismissione della scuola, della formazione e della ricerca, non smette di mai lavorare. Lo ha fatto con la Buona Scuola di Renzi e continua a farlo con questo Governo che taglia circa 100 milioni di euro con il Documento di programmazione economica proprio nel comparto scuola.
Le ragioni che conducono gli studenti tarantini per strada sono gli stessi che si discutono nel IV Congresso provinciale di settore, ma in più viviamo l’imbarazzo di veder scippare futuro a quei giovani che invece dovremmo accompagnare lungo un processo di crescita ma anche vicinanza allo Stato.
Sullo sfondo del Congresso ci sono i problemi che di anno in anno vanno acuendosi. Subiamo una costante flessione della popolazione scolastica a Taranto e provincia – dice Angela Dragone – e siamo penultimi nella classifica delle iscrizioni in tutta la regione. Non va meglio neanche nel settore degli insegnanti di sostegno, pochi e per coprire tutti i posti le scuole sono costrette ad assegnare le supplenze ai docenti non specializzati. Eppure la percentuale di richiedenti aiuto aumenta nella nostra provincia in maniera esponenziale e il buon senso consiglierebbe corsi di riconversione del personale di ruolo già in esubero per dare risposte adeguate a questo bisogno.
L’Istituto Superiore di Studi Musicali Giovanni Paisiello è in realtà una vera e propria università della musica tutta tarantina che dopo il travagliato percorso della statizzazione – commenta la segretaria della FLC – oggi vive in bilico tra un passato che non c’è più e un futuro che non c’è ancora.
Scarse le risorse economiche a disposizione, malgrado il plafon nutrito destinato agli ex Istituti pareggiati, e la spada di Damocle della scadenza della mobilità il prossimo 31 ottobre, esattamente nello stesso giorno della fine del mandato di Martino Tamburanno, presidente della Provincia di Taranto da cui il Paisiello continua ancora a dipendere.
Lunedì avremo un altro incontro in Prefettura e siamo notevolmente preoccupati per la scarsa attenzione dell’attuale ministro al settore AFAM che a tutt’oggi impedisce un regolare confronto di fronte alle urgenze del Paisiello di Taranto o del Bellini di Catania. Diciamo che i tempi della politica non corrispondono alle urgenze degli stipendi o della regolare attività didattica di questi importanti istituti.
Quell’università va difesa, così come va difesa la mobilità in attivo che produce – commenta la segretaria della FLC – e così come va difeso e rinforzato il presidio del CNR di Taranto, attualmente sotto il controllo dell’IRSA (Istituto Ricerca Sulle Acque) di Bari. Lì continua ad esserci tanta precarietà legata alla volubilità dei finanziamenti per i progetti di ricerca e Dio solo sa di quanta ricerca in ambito ambientale Taranto ha bisogno.»