L’annunciato pagamento delle fatture emesse dalle aziende dell’indotto ex Ilva e scadute da tempo, ha suscitato, ovviamente, i commenti positivi di Enti ed istituzioni coinvolte a vario titolo nella questione.
A sottolineare il ruolo giocato da Confindustria Taranto e la necessità di una unione di intenti e di azione per conseguire i risultati voluti, è Luigi Sportelli, Presidente della Camera di commercio di Taranto.
A Taranto un grande lavoro di squadra
“Il risultato di segno positivo ottenuto da Confindustria Taranto e dal suo Presidente Antonio Marinaro rispetto alla travagliata vicenda delle aziende dell’indotto, da tre mesi in attesa dei crediti scaduti e maturati nei confronti di Arcelor Mittal Italia – ha dichiarato Sportelli, è emblematico di un grande lavoro di squadra che ha consentito di scongiurare il ripetersi i nefasti esiti della vertenza del 2015”.
Sull’ex Ilva si apre una nuova stagione
“Oggi si apre una nuova stagione – aggiunge Sportelli al termine della lunga giornata conclusasi con la certezza del pagamento delle fatture delle imprese dell’indotto Ilva da parte di Arcelor Mittal , nella quale tutte le Istituzioni ioniche si schierano unite, fanno fronte comune, si battono in prima linea, in questo caso per le imprese, poi per ognuna delle altre legittime istanze del territorio tarantino. Il Sindaco di Taranto, la Camera di commercio, il Presidente della provincia, in forma ammirevolmente compatta tutti i Sindaci dell’area ionica, finanche il Presidente della Regione Puglia, congiuntamente hanno esercitato l’azione di difesa e di pressione che ha condotto alla soluzione.
Cooperare per il futuro di Taranto
Il Presidente della Camera di commercio di Taranto sottolinea la necessità si proseguire su questo cammino che vede collaborare enti e istituzioni. Aldilà delle tante parole spese in questi anni, è sempre più evidente che solo rimanendo uniti e concentrati si possano raggiungere risultati.
“Questo significa “fare sistema” e su questo stiamo lavorando con grande impegno – ha concluso Sportelli – perché la cooperazione di Istituzioni e parti economiche e sociali diventi normale modalità di relazione, modificando in senso definitivo il paradigma decisorio che finora ci ha visto divisi e deboli e dimostrando finalmente l’unità necessaria ad affrontare le sfide legate ad un nuovo modello di sviluppo”.