Domenica 14 giugno 2015 ha avuto luogo l’evento culturale denominato “Il Transito di Sant’Antonio”, rievocazione storica di matrice medioevale giunta ormai alla sua quinta edizione, evento promosso dall’Amministrazione Comunale di Fragagnano targata Michele Andrisano, dalla Parrocchia “Maria SS. Immacolata” nella figura di Don Santo Guarino, progettato e realizzato egregiamente dall’Associazione di promozione sociale e culturale “Terra Nostra”, guidata dal presidente Orazio Surgo.
Il Transito di Sant’Antonio, è una rievocazione storica medioevale che ha messo in scena gli ultimi momenti di vita del Santo Taumaturgo padovano attraverso i momenti più salienti che precedono la morte, infatti tra le vie del centro storico, l’intero corteo come ha vissuto i suoi ultimi momenti esalando esanime l’ultimo respiro di vita tra la gente offrendo parole di conforto, di gioia, di amore e di umiltà operando meravigliosi prodigi soprannaturali coadiuvati da altrettante conversioni. Infatti il Santo, avvicinatosi al Monastero dell’Arcella, rappresentato dal sagrato della Chiesa locale “ Maria SS. Immacolata ” è stato scortato ormai morente, sul carrettino ligneo guidato dal suo fido destriero suo amico e scortato dai suoi compagni di vita monastica che lo hanno accompagnato con orazioni e sermoni fino all’ultimo viaggio. Colpo di scena è stato rappresentato nell’ultima parte della rappresentazione scenica, dalla figura dello spirito di San Francesco d’Assisi che lo ha accolto a braccia aperte alle porte del Paradiso introducendolo alla tanto e agognata vita eterna. Il Santo Taumaturgo nacque a Lisbona nel 1195. Un’antica tradizione barocca attesta la data del 15 agosto come giorno della sua nascita. Era figlio dei nobili Martino De Buglioni e donna Maria Taveira. Fu battezzato con il nome di Fernando. Fernando si dedicò completamente allo studio delle scienze umane e teologiche, anche per estraniarsi dalle tensioni che attraversavano la comunità religiosa.
Già per indole il Santo fin dall’inizio apparse come un uomo appartato, geloso del suo segreto, come rinchiuso nei suoi impegni di operosità che gli lasciavano ben poco respiro. Diventò, anche per libera scelta, un uomo privo di ambizioni sociali contrario a ogni ostentazione ed esibizione di sé e delle sue doti, diffidente delle polemiche, indifferente alle esteriorità di qualunque tipo, a meno che non fosse sospinto dal dovere della testimonianza evangelica. A Santa Cruz Fernando fu ordinato sacerdote, verosimilmente nel 1220. Nella seconda parte del 1220, Fernando chiese ed ottenne di lasciare i Canonici regolari di Sant’Agostino per abbracciare l’ideale di San Francesco. Nel settembre 1220, Fernando lascia i bianchi panni di agostiniano per rivestirsi della grezza tunica di bigello e una corda rigorosamente bianca lungo i fianchi. Per l’occasione, abbandona anche il vecchio nome di battesimo per assumere quello di Antonio, l’eremita egiziano titolare del romitorio di Santo Antao dos Olivãis presso cui vivevano i francescani. Dopo un breve periodo di studio della regola francescana, Antonio parte alla volta del Marocco. Ad un certo punto della sua vita monastica, il Santo accrebbe la sua spiritualità fino a diffondere ai pochi puri di cuore, prodigi e miracoli. Tra i numerosi miracoli a lui attribuiti, si possono ricordare: il miracolo della giumenta, la predica ai pesci, il piede riattaccato, la conversione di Ezzelino, la visione del Bambin Gesù, il cuore dell’avaro, il neonato parlante, il giovane risvegliato e il miracolo del pane benedetto. Il momento cruciale della morte, arrivò venerdì 13 giugno del 1231 al santuario dell’Arcella.
Ma tornando all’evento culturale, con tale rievocazione, la comunità fragagnanese ha assistito ad un turbinio di eventi biografici legati al santo patrono festeggiato nelle due date importantissime nonché il 13 giugno e il 13 agosto per motivi turistici. Ed ecco che alle ore 18.00, il fragoroso rullare dei tamburi del gruppo folkloristico “ I Tamburini del Barone di Freganius ” ha suggellato l’inizio del corteo, scandendo ogni uscita dal sagrato della chiesa locale dei figuranti dell’intero corteo che quest’anno ha raggiunto il numero complessivo di 150 anime. Fra i componenti del corteo erano presenti: frati francescani, nobili delle casate dell’epoca medioevale che sfileranno tra le vie del centro storico, popolani che hanno rappresentato degnamente l’assetto popolare dell’epoca, cavalieri templari armati di spade e scudo, clarisse che accompagnato il santo taumaturgo nell’ultimo viaggio con le lodi rivolte alla Vergine Maria, cavalieri del santo sepolcro, cavalieri templari, piccoli bambini votati a Sant’Antonio e a San Francesco, un gruppo di arcieri che armati di arco, faretra e frecce hanno dato lustro alla loro arte, madonne primavera che hanno sfilato intorno al “Palio della Madonna Primavera” incantando con la loro superba bellezza e il gruppo dei “ Tamburini del Barone di Freganius ” che hanno allietato l’intera serata col rintocco dei propri tamburi. Nel Transito, dunque, si è assistito alle scene cardine legate alla vita tumultuosa di Antonio, interpretato egregiamente da Salvatore Cavallo. L’uomo dei miracoli e l’apostolo della conversione, che ha esaltato la bellezza della vita sperando nell’infinita misericordia di Dio. Il santo predicatore nel suo transito ha parlato del peccato, della sua gravità e della necessità di rinnegarlo domandandone il perdono aprendo il cuore alla conversione verso l’onnipotente amore misericordioso e misterioso del Padre. Ha concretizzato inoltre l’evangelizzazione di quella gente che prima di conoscerlo non praticava i dogmi sacri. Ad un certo punto della rievocazione Antonio, enuncia il suo volere di votarsi alla povertà, alla castità e all’obbedienza proprio come ha insegnato il suo mentore Francesco. Ha esortato a lottare le prepotenze e lo sfrenato utilizzo del denaro, favorendo la collaborazione fraterna e l’umiltà verso i bisognosi. Da come si evince dai suoi “ Sermones Antoniani ” ha insegnato che bisogna invocare il potere dell’amore sulla violenza e il potere della debolezza interiore sulla forza fisica.
Durante la rievocazione storica, il cittadino ha potuto assistere a svariati momenti di vita molto importanti, tra cui l’ultimo cenacolo avutosi con i suoi confratelli che ha preannunciato il suo lungo calvario verso l’Arcella, scene di vita ludica con bambini che lo incitavano a ringraziavano, scene di vita amorevole verso la bellezza della natura espresse dall’abbraccio verso piante ed alberi, la benedizione e la distribuzione del pane legata ad un’ evento miracoloso. La scena innovativa che è stata introdotta in questa edizione, è stata quella della distribuzione del pane benedetto, che secondo l’agiografia antoniana riguardava la concretizzazione del miracolo della resurrezione di una piccola bambina di venti mesi, che lasciata incustodita dalla propria madre, ha perso la vita in un mastello d’acqua e che ben presto ha ricevuto in dono la resurrezione grazie all’intercessione del Santo Taumaturgo. Altre scene di vita molto toccanti sono legate alla fraterna amicizia con “ frate Giulietto ” che secondo il parroco Don Santo Guarino verosimilmente ne rappresenta le gioie terrene del santo legate all’amore per la vita. Altre scene toccanti sono legate al voler ritornare a Padova sofferente ed ormai morente su un giaciglio di paglia trainato da un cavallo, ma egli stesso giungerà al santuario dell’Arcella dove spirerà tra le braccia dei suoi confratelli, guidato dalle orazioni alla Vergine Maria delle clarisse che lo accolgono con pianti sinceri fino a quando viene riadagiato sul giaciglio del sagrato della chiesa pronto ad essere il suo letto di morte. Ed ecco che avviene il prodigio, Antonio ha la sua ultima visione ultraterrena di Gesù che lo guida verso l’esalazione estrema, ed a questo punto si materializza uno spirito incappucciato, è San Francesco che lo prende per mano e lo accompagna a solcare le porte del tanto atteso Paradiso Terrestre. Ed è così che il Transito di Sant’Antonio è giunto alla fine accompagnato dall’assordante ed incessante applauso del pubblico che ha assistito a tale evento culturale.
Le meravigliose scene tratte dall’agiografia del Santo Taumaturgo e il corteo storico medioevale, saranno portati anche alla rappresentazione del 31 luglio 2015 presso il Comune di Montemesola e il 2 agosto presso il Comune di Monacizzo, aggregandosi ad altri cortei medievali.
(Si ringraziano il sig. Vincenzo Ludovico, autore del presente articolo, e il sig. Marco Corvaglia, autore dell’immagine a corredo)