Il cammino del “San Cataldo”, il nuovo ospedale di Taranto che dovrebbe sostituire le strutture attuali e fornire ai cittadini un servizio all’altezza dei moderni standard qualitativi, continua a incontrare ostacoli.
Qualche giorno fa infatti, con una breve nota, Giorgio Assennato, Direttore Generale di Arpa Puglia, lanciava una sorta di guanto di sfida alla politica, dichiarando: “A proposito del nuovo Ospedale di Taranto, per il quale Arpa Puglia ha espresso il parere che il progetto debba essere assoggettato al procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) la consigliera regionale Franzoso ha dichiarato che “gli organi tecnici devono essere funzionali a quelli di indirizzo politico”. Tale affermazione é aberrante in uno stato liberale e democratico in cui é riconosciuta la terzietà degli organi tecnici. Sono orgoglioso di poter affermare senza tema di smentite che nei dieci anni di mia gestione Arpa Puglia non é MAI stata funzionale né al governo regionale né a quello nazionale avendo come unico riferimento la tutela dell’ ambiente e della salute e il rispetto delle normative. Il fatto che Arpa Puglia adotti per le infrastrutture pubbliche gli stessi rigorosi criteri che usa per le imprese private dovrebbe essere apprezzato e non criticato da chi a parole dice di ispirarsi ai principi del libero mercato e nei fatti pretende che un organo tecnico sia alla mordacchia del potere politico.”
Come era facile immaginare, non sono mancate le risposte, in questo caso “bipartisan”; da sinistra è Michele Mazzarano a dichiarare: “La polemica sulla procedura di Via per la realizzazione del nuovo ospedale di Taranto sembra una questione di lana caprina, sollevata ad arte, forse da chi coltiva il recondito desiderio di far fallire il progetto” dichiara il capogruppo del Partito Democratico in consiglio regionale, Michele Mazzarano, che ribadisce la ferma volontà della Regione Puglia a procedere con l’avvio per la realizzazione dei due nuovi ospedali pubblici di Monopoli e di Taranto nel minor tempo possibile. “Stiamo monitorando da tempo il rigoroso rispetto delle norme e del cronoprogramma per evitare che non si perda un centesimo del finanziamento. Abbiamo esercitato la nostra funzione di controllo con innumerevoli audizioni in Commissione Sanità per costringere l’Asl ad ottemperare al rispetto delle norme, delle procedure e dei tempi. Ora, alla vigilia della cantierabilità del progetto, assistiamo increduli ad una disquisizione fatta di cavilli burocratici che in realtà nasconde il desiderio di far fallire il progetto. E del resto non sarebbe la prima volta. Le direttive in materia – continua Mazzarano – non prevedono la valutazione di impatto ambientale in riferimento alla realizzazione di un ospedale. L’ospedale San Cataldo è un opera troppo necessaria a Taranto per essere fermata dai cavilli burocratici. In particolare – aggiunge – voglio ricordare come il nostro territorio sia vittima di una conclamata emergenza sanitaria, e che quindi i cittadini hanno il diritto non solo ad avere nel minor tempo possibile un nuovo grande ospedale pubblico, ma anche a non essere presi in giro, come troppo spesso è accaduto in passato“.
A Mazzarano ha fatto eco la stessa Francesca Franzoso, consigliera regionale di Forza Italia chiamata in causa dallo stesso Assennato, che ha così risposto: “Sorprende la reazione scomposta e nervosa del professor Assennato in merito alla vicenda del nuovo ospedale di Taranto. Una polemica, quella del direttore generale di Arpa Puglia, pretestuosa e surreale, così come lo è, d’altronde, tutto il bailamme di dichiarazioni a cui in questi giorni stiamo assistendo e che non fa altro che disorientare l’opinione pubblica. Tanto più se a seminare confusione sono posizioni provenienti da organi tecnici. Per dovere di verità esplicito quanto evidentemente erroneamente interpretato dal prof. Assennato: essere funzionali agli organi politici non significa essere, cito testualmente, “alla mordacchia del potere politico”, tutt’altro. Vuol dire fornire le relative soluzioni tecniche, conformi alle leggi sovraordinate, rispetto agli indirizzi degli organi politici. Agevolare, con l’apporto di competenze tecnico-scientifiche, i percorsi operativi. Elaborare risposte nell’alveo della legge affinché le attività, programmate per il bene della collettività, possano essere realizzate. Questo è chiaro e non soggetto a interpretazioni o distorsioni di sorta. Così come è chiaro che la prassi formale va rispettata dal politico come dal tecnico. E pare che, in questo caso specifico, il DG Arpa abbia firmato un parere tecnico senza alcuna competenza funzionale (spetta al gruppo di lavoro e non al direttore Arpa) e non rispettoso della disciplina vigente (tra cui direttive europee e legge regionale ma non solo) su cui si è formato l’indirizzo degli organi politici per la realizzazione del nuovo ospedale. Tutte obiezioni già ben chiarite, su un articolo di ieri della Gazzetta del Mezzogiorno, dalle posizioni del direttore del dipartimento mobilità, qualità urbana e opere pubbliche, ingegnere Barbara Valenzano. E ora si spengano le luci dei riflettori sulle polemiche infruttuose e si dia il via alla realizzazione di questa grande opera“.
Si aggiunge ai commenti anche quello della Dott.ssa Daniela Spera, attivista del comitato Legamjonici con Laurea in chimica-farmaceutica, specializzata in chimica organica, Dottore di Ricerca in Scienze Farmaceutiche, professione Farmacista, che ha dichiarato: “Risultano evidentemente in contraddizione le ultime dichiarazioni della Franzoso che rivolgendosi al prof. Giorgio Assennato, direttore Generale di Arpa Puglia, lo accusa di aver acceso una polemica ‘pretestuosa e surreale’.
La VIA è un procedimento necessario e non una semplice formalità laddove si prevedono possibili impatti significativi sull’ambiente nella realizzazione e nel funzionamento di un’opera importante, indipendentemente dalla destinazione d’uso.
La Franzoso dovrebbe forse sapere che affinché un tecnico possa fornire ‘le relative soluzioni tecniche, conformi alle leggi sovraordinate’, deve essere messo in condizione di poter operare in tal senso. L’esclusione dalla valutazione d’impatto ambientale di un’opera importante come quella di un grande ospedale mette a tacere ogni parere di tipo tecnico-scientifico, che deve essere indipendente e pertanto non necessariamente conforme agli indirizzi degli organi politici. La Franzoso lascia però intendere che questo ospedale ‘s’ha da fare’ e subito anche.
Ammettendo che si possa intravedere una certa utilità nella realizzazione di una struttura che va ad aggiungersi ad altre già esistenti che, data l’emergenza sanitaria già in atto a Taranto, andrebbero potenziate, perché tutta questa fretta di costruire un nuovo ospedale? Perché non seguire procedure rigorose, previste dalle normative vigenti, proprio a tutela degli ammalati, dei cittadini e del personale sanitario? Priorità che Mazzarano definisce semplici ‘cavilli burocratici’, non ponendosi alcun interrogativo in merito.
Insomma, si vuole che il prof. Giorgio Assennato e Arpa Puglia si pieghino all’indirizzo politico, collaborando alla realizzazione dell’opera, fornendo il giusto ‘apporto’- o supporto? – ‘di competenze tecnico-scientifiche’ senza troppi intoppi. Poco democratico l’atteggiamento della consigliera che, tra l’altro, conclude la sua nota con l’imperativo categorico di spegnere le luci dei riflettori e di avviare i lavori, parole che non hanno il sapore di una esortazione ma che arrivano come un invito ad accettare il volere di un indirizzo politico sordo che, in questo caso, non tutela e non rappresenta la collettività. “