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Promozione della salute e prevenzione delle patologie in una cornice dal forte impatto sociale. A giovarsene le donne, di tutte le età e in particolari condizioni socio-economiche, alle quali l’Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale di Monopoli aprirà le porte una volta al mese per offrire loro, gratuitamente, un pacchetto completo di prestazioni: visita ed esami diagnostici, ecografia compresa. Il primo appuntamento è per la mattinata di mercoledì 29 gennaio 2020, data prescelta per l’avvio di questa nuova esperienza in Puglia, tra le prime in Italia, e che potrebbe rappresentare il trampolino di lancio per un progetto pilota da estendere a tutta la regione.

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E’ il risultato del protocollo d’intesa siglato tra la ASL di Bari e il Comune di Monopoli, con il coinvolgimento dell’unità operativa di Ostetricia e Ginecologia, diretta dal dr. Sabino Santamato, e dei Servizi Sociali comunali. Spetterà a quest’ultimi individuare le pazienti, inserendole in un elenco che sarà di volta in volta comunicato alla struttura sanitaria. Medici, infermieri e tutto il personale saranno quindi a disposizione per accogliere le donne ed eseguire le prestazioni previste, aprendo poi un canale di presa in carico diretta nel caso siano necessari approfondimenti diagnostici o cicli di terapia.

Una sorta di “ambulatorio sociale” che mette insieme i bisogni provenienti dalla comunità, filtrati dal Comune, con la disponibilità e le competenze presenti nell’Ospedale cittadino. «Vogliamo offrire a queste donne – spiega il dr. Santamato,  direttore di Ostetricia e Ginecologia – un servizio che va oltre la normale attività sanitaria e, grazie al protocollo voluto dalla Direzione Strategica aziendale in stretta collaborazione con il Comune, entriamo nel campo dell’utilità sociale. L’obiettivo del progetto, infatti, è portare la sanità pubblica anche in certe realtà marginali, dove si annidano sacche di povertà e di fragilità socio-economiche in cui persino una visita ginecologica può rappresentare un lusso».

In tal modo, aderendo all’iniziativa ed entrando in questo percorso protetto, anche la donna che si trova in una condizione di fragilità o di disagio potrà avere accesso ai servizi sanitari. In definitiva a quella Sanità Pubblica universalistica che offre a tutti pari opportunità e dignità, a maggior ragione a chi parte svantaggiato.

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