“Un incontro proficuo, di enorme interesse tecnico, opportuno, foriero di nuovi appuntamenti tra ingegneri chiamati a riflettere assieme su produzione, lavoro, salute, ambiente e territorio.” Così l’Ordine degli Ingegneri di Taranto definisce il confronto con la direzione della raffineria ionica.
“Lo scorso 3 agosto – spiega la nota dell’Ordine degli Ingegneri di Taranto, come avevamo annunciato, una delegazione dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Taranto, composta dal Consiglio e da una rappresentanza della commissione Ambiente e Territorio – delegazione guidata dal presidente Giovanni Patronelli – si è recata nello stabilimento Eni di Taranto.
Accolti con la consueta cordialità dall’ing. Michele Viglianisi, direttore dello stabilimento ionico, abbiamo avuto il piacere di interloquire su temi di grande rilevanza e attualità, legati alla lavorazione del greggio, alle pratiche di prevenzione incendi, ai controlli sulle emissioni, al monitoraggio continuo della linea di carico del greggio, raffinazione e scarico del prodotto da destinare al mercato.. e abbiamo svolto un breve focus sul progetto Tempa Rossa.
Si è soprattutto parlato del recente e allarmante episodio di emissione che ha suscitato clamore e preoccupazione nella cittadinanza tarantina, fatto rilevante che ha indotto il nostro Ordine a chiedere questo incontro alla dirigenza di Eni Taranto. Richiesta accolta prontamente.
Ringraziamo il direttore Viglianisi, dunque, per la puntualità e la chiarezza usate durante la lunga riunione di venerdì scorso, apprezzando altresì l’onestà intellettuale, in realtà già manifestata nel corso dell’ultima seduta del Consiglio comunale, con la quale per suo tramite Eni si è assunta la piena responsabilità di quell’episodio.
Il direttore dell’Eni ha illustrato punto per punto tutte le attività di controllo e di ripristino messe in atto a tutela della sicurezza dei lavoratori e del territorio circostante che si aggiungono, ci ha riferito il direttore, ad una serie di attività gestionali e progettuali senza limite di spesa.
Un’esposizione tecnica minuziosa che ha generato le nostre domande specifiche e puntuali, così come schiette e scientificamente supportate sono state le risposte fornite grazie anche all’ausilio dei giovani colleghi presenti all’incontro: tutti con ruoli apicali nello stabilimento ionico.
Insomma, come ingegneri di Taranto abbiamo vissuto un momento di alto spessore professionale, siamo entrati nel cuore di una delle attività industriali principali della nostra provincia, abbiamo avviato un rapporto di continuo scambio di informazioni tecniche e collaborazioni che, a nostro modo di vedere, non potranno che accrescere competenza e consapevolezza reciproche.
In tal senso muove la proposta avanzata dal presidente dell’Ordine, Patronelli, di sottoscrivere con Eni un’intesa che punti alla maturazione delle connessioni già accennate e alla divulgazione dei temi tecnici centrali, soprattutto a favore della generazione di ingegneri che si sta affacciando sul mercato del lavoro in questo tempo nuovo e controverso del mondo delle professioni.
Non a caso, lo scorso maggio, il nostro Ordine aveva già deliberato sull’opportunità di potenziare la conoscenza su alcuni dei passaggi nodali della raffinazione (e non solo) e degli effetti collaterali.
Si terrà infatti nelle prossime settimane un seminario sulle emissioni odorigene.. perché noi ingegneri abbiamo il dovere professionale, e il diritto di cittadini, di approfondire, capire, mettere a frutto la nostra conoscenza e depositarne il senso compiuto sul tavolo del dialogo costante con le realtà produttive ioniche.
Noi – conclude la nota dell’Ordine degli Ingegneri di Taranto – la professione la viviamo così. Pronti ad ascoltare, pronti a dire la nostra. “