«C’è un esercito invisibile di precari, lavoratori in nero, lavoratori atipici, di cui non parla nessuno.» Lo ricorda in una nota il nuovo segretario del NIDIL CGIL, Daniele Simon, che annuncia la campagna di censimento per questi lavoratori che il sindacato delle “nuove identità del lavoro” intende avviare a partire dai prossimi giorni.
«Sono una delle grandi emergenze del nostro territorio – afferma l’esponente sindacale – al pari dei paventati esuberi ILVA, della crisi del suo indotto e dei numeri catastrofici del settore edile e dei servizi. Sono il fallimento di un modello di cui però pensiamo di non dovercene occupare, ma sono loro il vero tema che ci interroga da oggi al futuro: dalla qualità del lavoro che svolgono fino alla pensione che non avranno.
A Taranto i lavoratori in somministrazione sono circa 3000 – spiega Simon – e si occupano di settori strategici per la nostra economia. Sono nel commercio, nella filiera del turismo, in agricoltura, in fabbriche strutturate e nel delicato mondo dell’appalto, spesso con ruoli di trincea estrema. Sono giovani, sfruttati e con un progetto di vita precario. Con un contratto e un futuro povero.
Ma se i numeri del lavoro in somministrazione sono quelli di una fabbrica di precariato in pieno stile, quelli delle finte partite IVA e del lavoro in nero sfuggono ad ogni tipo di controllo.
Per questo come CGIL sentiamo l’esigenza di sollevare il velo di omertà attorno a questa piaga che di fatto corrode anche il futuro chi un lavoro ce l’ha, perché sulla base di questa situazione il futuro pensionistico di tutti è in discussione – afferma il segretario del NIDIL – Ecco perché occorre l’impegno di tutti. Impegno che ribadiremo con forza nella mobilitazione nazionale del prossimo 2 dicembre contro le misure del Governo sul tema delle pensioni proposte nella Legge di Stabilità del 2018.
Il censimento della CGIL riguarderà tutte le categorie e di tutti i settori occupazionali, ma prevede anche il coinvolgimento degli ordini professionali.
Questa battaglia di dignità, dopo la recente bocciatura dell’Antitrust delle norme introdotte al Senato nel decreto fiscale sull’equo compenso per tutti i professionisti va assolutamente condotta anche tenendo conto della condizione dei giovani laureati del nostro territorio, arruolati in una sorta di “caporalato intellettuale” a prezzi da fame.
Il censimento del precariato riguarderà tutti i settori lavorativi – conclude Simon, dalla pubblica amministrazione al privato, passando per l’agricoltura e costituirà la base della piattaforma rivendicativa che sul precariato il NIDIL di Taranto avvierà a partire dal 2018.»