Lapidi personaggi illustri a Grottaglie, una memoria scolpita nella pietra

Una vera e propria “caccia al ricordo”, da compiere con consapevole lentezza, per riflettere su quanto seppero fare di grande le donne e gli uomini che ci hanno preceduto.

1968
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Fino a qualche decina di anni fa, quando Internet era uno strumento per specialisti e i motori di ricerca erano agli albori del loro sviluppo, la possibilità di conoscere la storia e le vicissitudini di uomini e donne vissuti in un passato anche abbastanza prossimo erano abbastanza limitate.

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Enciclopedie ed annuari

Certamente oggi è molto più facile ottenere informazioni su chiunque, anche sul meno famoso dei personaggi: basta digitare il nome sulla tastiera del nostro smartphone o computer e sullo schermo appare una dettagliata biografia, con immagini e video.

Ma quando Wikipedia non esisteva e Google era di là da venire, gli alunni a cui come compito scolastico era affidata una ricerca sulla vita e le opere di un personaggio illustre ricorrevano a ponderosi volumi di una enciclopedia custodita nella libreria di casa o procurata presso qualche biblioteca, come quella ancora oggi disponibile a Grottaglie presso il centro “Monticello” gestito per anni dai Gesuiti.

Bisognava leggere, ridurre le informazioni acquisite in un testo personale e completo e portarlo poi a scuola. Un metodo che per tantissimo tempo ha accomunato genitori e figli, non di rado avvicendatesi sugli stessi banchi della stessa scuola.

Una memoria scolpita nella pietra

C’è però un altro modo per eternare la memoria dei personaggi che hanno dato lustro ai luoghi che li videro nascere ed operare, un ricordo a volte scolpito nel marmo o fuso nel bronzo in cui, con una prosa affatto particolare, vengono ricordati i fatti eclatanti che hanno contrassegnato la loro vita.

Passeggiando per Grottaglie, tanto nel centro storico come nella città nuova, potremo così trovare il mezzobusto di Vincenzo Calò in piazza Principe di Piemonte e la targa commemorativa di Gaspare Pignatelli nell’ospedale che tanto fortemente volle, potremo scovare in una stretta viuzza il luogo ove ebbe i natali madre Teresa Quaranta ed il ricodo del poeta Giuseppe Battista all’inizio della via a lui dedicata.

Una passeggiata che diventa una vera e propria “caccia al ricordo”, da compiere con consapevole lentezza, per riflettere su quanto seppero fare di grande le donne e gli uomini che ci hanno preceduto.

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