Santoro Filippo arcivescovo Taranto
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Domenica 19 novembre è stato inaugurato il centro di accoglienza notturno per i senza fissa dimora che avrà sede nel palazzo Santacroce. Si tratta di un imponente edificio ottocentesco interamente ristrutturato dall’arcidiocesi di Taranto con la specifica di vocazione di essere luogo di accoglienza per gli indigenti della città. L’arcivescovo, monsignor Santoro, commentando il pregio dell’edificio ha sempre sottolineato che ‘anche i poveri hanno diritto alla bellezza”.
I lavori a palazzo Santacroce sono iniziati nel novembre 2015 con il contributo di tutti i sacerdoti, le parrocchie, gli enti e i privati che hanno voluto sostenere monsignor Santoro in questa grande opera.  Gli interventi hanno riguardato il consolidamento dei solai in legno e delle strutture murarie verticali, il rifacimento della copertura con opere di isolamento termico, l’installazione dei nuovi infissi, la realizzazione di moderni impianti tecnologici tra cui quello di riscaldamento con collettore solare per la produzione di acqua calda, l’illuminazione completamente a Led (che consentirà un notevole risparmio energetico con conseguente minore spesa), l’inserimento di un ascensore che servirà tutti i livelli dell’immobile, oltre a tutte le opere più specifiche di restauro che riguarderanno la facciata.
Vi sono 53 posti letto, in confortevoli camerette suddivise in due piani, dove sono posizionate anche le docce e i servizi igienici, la cucina e la sala mensa (70 posti), l’ambulatorio medico attrezzato, la barberia, la sala televisione, gli alloggi per il personale di servizio con 5 lettini, la biblioteca, la direzione e la segreteria.  Vi è una cappella con il tabernacolo per i vari momenti di preghiera e le celebrazioni eucaristiche. A pianterreno ogni mattina funzioneranno i normali servizi Caritas: centro di ascolto, avvocati di strada, centro antiusura, il prestito della speranza e il progetto Policoro.
I primi ospiti cominceranno ad affluire presumibilmente ai primi di dicembre, dopo attenta valutazione del centro di ascolto. Sulla loro permanenza tranquilla vigileranno i nostri volontari suddivisi in tre turni lungo la notte.
Per la mensa bisognerà invece attendere il prossimo anno, a partire consueto pranzo dell’Epifania che potrebbe costituire l’avvio del servizio.
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