Dopo diverse ore di morte cerebrale, è purtroppo spirato il quarantunenne tarantino colpito da meningo encefalite acuta.
L’uomo era ricoverato presso il reparto di rianimazione dell’ospedale “Santissima Annunziata”.
I familiari dell’uomo, dipendente Ilva, hanno autorizzato l’espianto degli organi.
Continuano intanto le iniziative per tranquillizzare i colleghi dell’uomo, che temono per la propria salute; nella nota inviata al responsabile del servizio sanitario dell’Ilva Luciano Greco, l’Asl comunica che «dagli accertamenti effettuati dopo il ricovero in Anestesia e Rianimazione dell’ospedale Santissima Annunziata, il paziente in questione non è affetto da una forma di meningite di tipo diffusivo e pertanto sia i contatti stretti che i contatti occasionali non necessitano di chemioprofilassi: qualsiasi somministrazione o autosomministrazione di antibiotici è pertanto sconsigliata ed espone ai rischi noti di effetti collaterali».