C’è sempre uno spazio di una stazione inesplorata che aspetta il nostro viaggio… che è infinito, perché la vita del nostro cuore pensa e si illude che non sia così… È morto Lello Basile.
Mi ha telefonato Micol, da un città lontana, e mi ha detto: Pa’, hai saputo chi è morto? Ed io ho subito ribadito no, dimmi…
Caro Lello,
per dove hai obliterato il biglietto e in quale stazione? Ti parlo per frammenti…
Ci eravamo sfottuti da poco e non sul piano politico, ma parlando degli innamoramenti di un poeta che si chiama Antoni Garcia…
Non mi chiederai più chi è Antoni Garcia. Per tante volte mi hai chiesto di questo scrittore che attraversava la politica come orizzonte e l’amore come senso. Me lo hai scritto anche su Facebook. Io ti risposto vagamente con la solita ironia che ci caratterizzava dai tempi antichi.
Ci eravamo visti da poco.
Ragazzi terribili per idee pesanti. Ex ragazzi alla Cocteau o alla Prevert… Ma sempre terribili…
La politica è stata sempre militanza!
I congressi da Sorrento a Verona. Ovvero dal dibattito che vedeva me dalla parte intellettualmente vicina a Pino Rauti e tu con il mio amico di sempre Pinuccio Tatarella.
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Io che non ho mai fatto vita di partito ma vivevo tra le culture delle destre e tu che eri parte integrante del partito dentro il MSI. Io non sono mai stato dentro il MSI. Anzi mai organico e sempre eretico.
Pur scrivendo da una vita per il Secolo d’Italia” mi sono trovato ad essere il primo coordinatore di Alleanza Nazionale nella,Puglia tarantina per volere di “Pinuccio” che volle che facessi poi l’Assessore e il Vice Presidente della Provincia di Taranto con riconoscimenti ampi da tutti e tu dovevi continuare ad essere riferimento politico. E lo sei stato.
Tu eri quello che doveva traghettare gli ex fascisti in Alleanza Nazionale. Ci sei riuscito. Nel 1994 tu eri il responsabile del MSI ed io il coordinatore unico di Alleanza Nazionale.
I candidati per le elezioni politiche di quando stravincemmo ed eravamo una forza dovevano avere il nostro consenso. Già, molti dimenticano. Ma fummo chiamati di notte a Manduria da Pinuccio per discutere di questo e poi il giorno successivo a Bari per definire il tutto chiusi in una stanza solo noi tre. I nostri candidati allora vennero tutti eletti.
Le urlate di Pinuccio erano la stima e l’affetto nei nostri confronti.
Certo, abbiamo fatto un tratto di strada insieme. La vita è camminare le strade ma tu hai sempre avuto una nobiltà che era quella della volontà di vivere la destra con la tradizione dei valori.
Un giorno ti dirò, caro Lello, chi è Antoni Garcia. So che su quei versi premevi mi piace e mi mandavi messaggi. Dalla politica come è stata da te attraversata alla letteratura non ci sono molte distanze perché è la persona che viene posta al centro.
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La libertà si paga con denari ma con umanità rinunce lealtà. Essere liberi è essere veri. Tu sei stato libero e vero, amico mio.
Ma ti dirò chi è Antoni Garcia. Ti affidò proprio questi suoi versi. In questo momento in cui il finito, avrebbe detto Garcia, ha una memoria infinita perché il viaggio è un silenzio religioso e unico.
“Se il tempo misura la storia
noi non saremo la storia
e non vogliamo esserlo
perché abbiamo la via della civiltà
scritta nella Tradizione”
(Antoni Garcia).
Caro Lello,
anche il dolore ha la sua ironia… So che ti sarebbe piaciuta questa frase: Quando si muore perché il cuore si ferma vuol dire che quella fermata era la stazione della vita. L’ultima stazione della vita. C’è sempre un’ultima stazione anche se il biglietto lo abbiamo obliterato non so per quale città e neppure sino a quale giorno… e neppure con quale treno…