Si ricomincia dalla natura. Ottanta volontari saranno attivi durante l’estate sulla costa di Campomarino di Maruggio (TA) per individuare tracce di nidi di tartaruga marina della specie “Caretta caretta”, in via di estinzione.
Si tratta, in prevalenza, di studenti dell’Università degli Studi di Bari (anche delle sedi distaccate) impegnati nei Corsi di Laurea in Scienze Biologiche, Biologia Ambientale, Scienze della Natura, Scienze Ambientali. Dopo aver seguito nei mesi scorsi i “training day” previsti dal progetto “Turtles Guardians”, ideato e realizzato dal WWF Taranto e GreenRope, in collaborazione con RaroVet e Legambiente Maruggio, col patrocinio del Comune di Maruggio, i volontari saranno protagonisti di un’inedita e straordinaria esperienza di monitoraggio che durerà per tutta la stagione estiva.
«E’ arrivato il momento di investire nella natura – ha dichiarato il presidente del WWF Taranto, Fabio Millarte, nel corso della conferenza stampa tenuta questa mattina presso lo stabilimento balneare “Posto 9”, alle porte di Campomarino – è questo il modo migliore per risollevare un territorio che per decenni ha dovuto subire un inquinamento selvaggio. La provincia di Taranto ha un estremo bisogno di esempi positivi di rinascita». Sulla possibilità di rintracciare nidi di tartaruga Millarte si è detto fiducioso: «Non sappiamo il numero esatto di femmine adulte presenti nella zona, ma sicuramente ci sono».
Dello stesso avviso la veterinaria Simona Soloperto (RaroVet): «Per lungo tempo si è pensato che la nidificazione di “Caretta caretta” in Italia fosse un evento sporadico e invece gli ultimi dati relativi al sud del mar Jonio ci dimostrano che esiste un’importante popolazione nidificante che ha caratteristiche genetiche particolari e significative dal punto di vista di conservazione della biodiversità. E anche le nostre coste sono adatte alla nidificazione». Per ben due volte, il WWF ha garantito la protezione di nidi di tartaruga della specie “Caretta caretta” proprio sulla spiaggia di Campomarino. La prima volta nell’estate del 2011 quando 33 uova su 90 si sono schiuse sotto lo sguardo vigile dei volontari. Un evento di rara suggestione che avrebbe potuto ripetersi anche nell’estate del 2014, quando le tartarughe sono tornate per nidificare, ma nessuna delle 110 uova sorvegliate si è schiusa.
In questi giorni è stato allestito un “Camp”: un vero e proprio campo base per i volontari che – a turno – controlleranno dalle prime ore del mattino dieci chilometri di costa alla ricerca di nidi. Il tratto è compreso tra “Torre Ovo” a “Torre Borraco”. Sarà lo stabilimento balneare “Posto 9” ad accogliere la “Casa dei guardiani delle tartarughe”. Grazie ad una convenzione sottoscritta con le associazioni, i gestori del lido mettono a disposizione dei volontari uno spazio all’interno del boschetto attiguo alla spiaggia, i servizi igienici, le docce e l’energia elettrica. La somma che sarà versata dalle associazioni per usufruire di tali servizi sarà devoluta in beneficenza, come ha evidenziato Gaetano Maiorano, uno dei gestori di “Posto 9”. Legambiente Maruggio, come spiegato dal suo presidente Gianfranco Cipriani, fornirà un importante supporto dal punto di vista logistico. GreenRope, rappresentata da Stefano Bellomo, garantirà una buona partecipazione del mondo giovanile coinvolgendo gli studenti universitari affinché possano sperimentare sul campo tutto ciò che studiano.
«L’attività di monitoraggio svolta dalle associazioni ci aiuterà a preservare la specie – ha dichiarato il sindaco di Maruggio Alfredo Longo – ma è importante anche l’attività di formazione rivolta ai cittadini e i più attenti sono i più piccoli che possono essere educati sin dall’infanzia. Legambiente e WWF sono andati nelle scuole con un progetto che ha insegnato ai bambini come riconoscere le tracce delle tartarughe e come comportarsi. Questa sensibilizzazione ambientale procederà per tutta l’estate con dei corsi di formazione sulla spiaggia».
L’esperienza dei nidi nella provincia ionica è stata protagonista del 35° Simposio internazionale delle Tartarughe Marine, svoltosi in Turchia nello scorso mese di aprile, dove ha partecipato una delegazione di esperti del WWF Taranto, formata da Marco D’Errico (dottore naturalista) e Simona Soloperto (veterinario – RaroVet). Proprio loro sono i supervisori dell’attività di monitoraggio sulla costa di Campomarino. Non mancheranno iniziative mirate alla sensibilizzazione dei bagnanti e degli operatori degli stabilimenti balneari. Sono previste, inoltre, attività a carattere ludico-sportivo.