Parlamento-Europeo
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«Proprio in questi giorni, in Europa, al VI Forum sulla Coesione, si è parlato del nuovo ciclo di programmazione dei fondi strutturali 2014/2020. Il commissario agli affari regionali, Johannes Hahn, ha dichiarato che questo nuovo ciclo garantirà un investimento efficace ed efficiente per lo sviluppo delle nostre regioni. Bene, ottimo! E’ esattamente quello che ci auguriamo anche noi.» E’ quanto dichiara in una nota Rosa D’Amato, portavoce M5S al Parlamento Europeo.

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«Sandro Gozi, intanto – scrive ancora Rosa D’Amato – da sottosegretario del governo italiano per gli Affari Europei, ha chiesto al nuovo presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, di rispettare il piano di investimenti per lo sviluppo delle regioni da oltre 350 mld di €, e ha già anticipato che senza modifiche al patto di stabilità molte nostre regioni, di fatto, non potranno utilizzarli. Hahn, Commissiario agli Affari regionali, precisa che al momento si sono già adottati 16 accordi di partenariato su 28. Sapete una cosa? Tra questi l’Italia “ovviamente” non c’è. Perchè?

Gozi e gli altri nostri rappresentanti del governo sanno che il nostro primo accordo di partenariato è stato pesantemente rivisto dalla commissione che ne ha chiesto sostanziali modifiche?
Con quale credibilità si chiedono nuovi investimenti se fino ad oggi sono stati tutti usati male e per una grossa parte persino non utilizzati?

Le dichiarazioni dei nostri rappresentanti politici – aggiunge Rosa D’Amato- ci danno un’idea di Europa distante, poco avvezza ad accogliere le esigenze dei Paesi membri. Addirittura punitiva e incapace di dare risposte efficaci.

Ma l’Europa non siamo noi stessi? Non siamo tra i Paesi fondatori, non abbiamo contribuito alla sua determinazione e oggi partecipiamo al suo governo attraverso gli strumenti della democrazia parlamentare? Oppure abbiamo (avete) veramente generato un mostro della burocrazia oramai senza controllo tanto da imporre scelte che in alcuni casi diventano controproducenti?

Alcune volte – conclude Rosa D’Amato – questi interrogativi sorgono spontanei nel sentire e vedere come l’Italia si muove in Europa attraverso i suoi rappresentanti

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