“L’Italia è un paese cattolico. E Grottaglie è un comune italiano e come tale è anch’esso cattolico, con il dovuto rispetto chiaramente per chi professa o segue altre religioni. Fin da piccoli, nella educazione religiosa che si insegna a scuola nelle ore dedicate, negli oratori, nei momenti di catechesi, ci hanno insegnato che Gesù Cristo è presente in mezzo a noi ed è dovunque con noi. La croce è il simbolo cristiano più diffuso, riconosciuto in tutto il mondo, è rappresenta il supplizio che secondo i vangeli e la tradizione cristiana è stato inflitto a Gesù Cristo. Un simbolo che ha un valore non solo spirituale ma anche formativo: la croce rappresenta il sacrificio di Gesù per la salvezza e la redenzione degli uomini. Simbolicamente è una spinta che serve agli uomini per liberarsi dalla schiavitù del peccato e del male. Una icona che ci accompagna da sempre e che da sempre è stata presente nella sala consiliare della città di Grottaglie. Un’aula che non è un locale qualsiasi ma rappresenta la sede istituzionale più importante, celebrativa e rappresentativa della città. Ma non solo. Vi è anche una tradizione, un attaccamento alle proprie radici che è venuto meno. Quel simbolo è lì da sempre.” E’ stizzito, oltre che arrabbiato, Michele Santoro. Il consigliere di COR diffonde a mezzo stampa e sui social la sua contestazione relativa alla rimozione del crocifisso dalla sala consiliare.
“Questa è l’ennesima dimostrazione di quale sia il vero cambiamento che questa giunta di estrema sinistra ha proposto alla città”, dichiara Santoro.
“La rappresentazione teatrale della pitturazione dell’aula consiliare, con tanto di corredo fotografico diffuso sul web, di assessori e consiglieri comunali con il pennello in mano, è stato uno schiaffo alla intelligenza dei cittadini grottagliesi. Vedere sbattuti in prima pagina i propri rappresentati istituzionali, i massimi vertici della politica locale in una operazione populistica, mira solo e unicamente a tenere viva la claque degli ultras del web. La campagna elettorale è finita Sindaco D’Alò, risolvi problemi, abbassa le tasse ai cittadini e dà loro risposte alla assenza di lavoro e occupazione e smettila di fare teatro. Questi lavori andavano fatti da grottagliesi disoccupati o da ditte edili cittadine autorizzate, ma non da rappresentanti istituzionali e tesserati di Sud in Movimento. Chi ha autorizzato questi lavori? Chi ha permesso l’ingresso in Comune negli orari di chiusura? Dove sono le polizze infortunistiche e assicurative per chi ha svolto il lavoro, e soprattutto, quale esempio è stato dato alla comunità mostrando foto che ritraevano “gli operai” senza alcun sistema di sicurezza (casco protettivo, scarpe antinfortunistiche, ecc.ecc.)?Vedere il vicesindaco di Grottaglie che, invece di preoccuparsi dei veri problemi dei grottagliesi, toglie lavoro a disoccupati o imprese e si fa fotografare con il pennello in mano per strappare applausi e like su Facebook è avvilente.” Aggiunge Michele Santoro ritornando sulla vicenda relativa alla pitturazione della sala consiliare.
“Dopo questa assurda operazione chi ci ridarà e chi ridarà a questa Amministrazione la rappresentatività istituzionale per sedersi al tavolo di Enti e grandi Imprese per risollevare la città e la comunità dal disastro in cui è caduta e continua a cadere? Ma soprattuto, mi chiedo, quale atteggiamento e quale rappresentatività potranno avere adesso i nostri amministratori agli occhi dei dirigenti di Alenia, Boeing, Aeroporti di Puglia e Regione quando dovranno portare avanti le ragioni che mirano a sviluppare posti di lavoro, avvio dei voli civili, riapertura di tutti i reparti dell’ospedale?”. Si interroga il consigliere di COR.