“Essere attaccati da un intero movimento politico che invece di pensare ad amministrare degnamente la città si riunisce per denigrare una lecita rimostranza fatta da un consigliere comunale, eletto dal popolo, nel pieno rispetto delle regolamentazioni e delle norme in essere, è quanto sono costretto a registrare dalle cronache delle ultime ore, riportate sui media on line”, è quanto preliminarmente premette Michele Santoro a seguito della diffusione sulle testate, i blog e i social di un comunicato stampa sottoscritto dal movimento che sostiene il Sindaco D’Alò.
“Evidentemente questa Amministrazione ha la pretesa di voler governare la città senza l’apporto della minoranza. Anzi. Di essa ha deciso di farne uso solo per alleggerirsi la coscienza da scelte e decisioni calate dall’alto che stanno distruggendo la struttura sanitaria principale della nostra comunità”, aggiunge Santoro. “Sul palco, in campagna elettorale, ho fatto una promessa ai cittadini: quella di vigilare, controllare e proporre azioni per il bene di tutta la città anche se mi fossi riseduto tra i banchi dell’opposizione. Il compito di un consigliere di minoranza è molto più difficile di quello di chi amministra, si sta relegati ai margini di una consiliatura che mortifica e umilia i rappresentati istituzionali d’opposizione, senza la possibilità di predisporre atti per gestire le risorse pubbliche nell’interesse della collettività. E allora da attore non protagonista, da comprimario spulcio gli atti, mi documento, leggo e ascolto la città, senza però esimermi dal difendermi da invidie personali e gelosie politiche”, continua Santoro. “Aver criticato le scelte di questa Amministrazione e aver denunciato pubblicamente gli atteggiamenti pro Maggioranza del Presidente del Consiglio, già presidente di Sud in Movimento, vengono negati dagli stessi come la più infamante lesa maestà. Un comportamento tipico di questa Amministrazione che non vuole assolutamente che la minoranza faccia il suo compito. Questo Sindaco sperava e si aspettava una opposizione passiva, silente. Evidentemente non ha messo in conto lo spirito e il dovere politico che da sempre mi contraddistingue”, aggiunge Santoro.
“Invece di rispondere alle interpellanze e alle interrogazioni che ho presentato si prodigano in una azione di mistificazione dei fatti. I verbali dei Consigli Comunali non riportano gli atteggiamenti allusivi e le frasi fuori microfono. Il comportamento del Presidente del Consiglio non è super partes. Questo la maggioranza lo sa bene e sta tentando con questi comunicati di spostare l’attenzione attaccandomi personalmente, come del resto ha più volte fatto dal palco elettorale e dalle pagine dei social”, tuona Santoro.
“Invece di opprimere l’azione dell’opposizione e cercare di limitare anche la nostra libertà di espressione occorre che mettano in atto il famoso cambiamento di cui tanto hanno parlato in campagna elettorale. Quel cambiamento che nell’attribuzione di incarichi e ruoli istituzionali non è stato applicato. Hanno utilizzato il metodo della vecchia maniera, quello di affidare le poltrone interessanti a persone e personaggi vicini. Proprio come ha fatto il PD per trent’anni. Eppure quando erano in minoranza erano i primi a chiedere trasparenza e rotazione degli incarichi. E ora? Assumono gli stessi atteggiamenti? E se oso diffondere queste loro scelte risulto io poco democratico? Iniziate a far rispettare una regola imposta dal regolamento del Consiglio Comunale, quella che dice che è vietato utilizzare i telefonini (e quindi anche tablet e pc) durante le sedute dell’assise. E’ umiliante vedere Sindaco, Giunta e Maggioranza china su uno schermo mentre un consigliere chiede di parlare. E’ denigrante. Neanche il rispetto di guardare in faccia chi vi sta parlando. E poi sarei io ad offendere? E dovrei restare in aula di fronte a questa mancanza di rispetto?”, sottolinea Santoro che in ultima analisi si rivolge direttamente all’Amministrazione:
“Ridate la dignità ai consiglieri di maggioranza e permettetemi un consiglio: l’arroganza politico amministrativa è un difetto enorme per chi ha avuto la fortuna di ricevere tanta fiducia da parte dei cittadini. Lo scontro, cara Maggioranza, non giova a nessuno, soprattutto a voi che dovete utilizzare il tempo a disposizione per risollevare la città dal disastro sociale in cui è sprofondata. Forse non è chiaro il concetto: è arrivato il momento di aprire formalmente la Vertenza Grottaglie, considerati tutte le problematiche in essere. Caro Sindaco, Giunta e Maggioranza, fatevene una ragione, il sistema amministrativo locale prevede la presenza della minoranza in consiglio Comunale e, mi spiace ricordarvelo, non è soggetta a limitazioni di espressione, pensiero e parola”, conclude seccato Santoro.