«L’ospedale di Grottaglie sembra esser un affare da carbonari. Incontri segreti, visite di dirigenti e politici, il tutto all’oscuro non solo dell’opinione pubblica ma, anche di chi ha ricevuto dagli elettori l’onore e l’onere di rappresentarli nelle sedi istituzionali. Eppure la risoluzione di questa questione non dovrebbe conoscere sotterfugi e dovrebbe esser sempre trasparente.» Michele Santoro, capogruppo dei CoR nel Consiglio Comunale di Grottaglie, critica la strategia seguita dal Sindaco D’Alò nell’affrontare la delicata questione del futuro del “San Marco”.
«L’altra mattina – accusa Santoro, solo in seguito al mio interessamento e a quello dei consiglieri Russo, Danese e Gianfreda, si è tenuta l’adunanza della terza Commissione Consiliare, quella delegata alla Sanità. L’oggetto della convocazione da me richiesta era quello di conoscere, con trasparenza e quindi lontano dell’oscurità dei sotterfugi, quali azioni l’Amministrazione e il Sindaco Ciro D’Alò stessero mettendo in atto per ridare quella dignità strutturale al nostro nosocomio.
Il primo cittadino ha ammesso di aver agito senza comunicare nulla all’esterno. Ha ammesso di non aver consultato nemmeno la sua maggioranza su questi argomenti. Persino la Presidente della Commissione, la consigliera Anna Cabino eletta nel gruppo di suo riferimento, era all’oscuro di questi incontri. Eppure chi meglio di lei doveva esser informata considerando che, oltre a rappresentare istituzionalmente in Amministrazione la Sanità, è anche funzionaria dell’ASL di Taranto. Ma il Sindaco, più volte sollecitato sull’argomento, ha ribadito che ama agire da solo e,!di comunicare con la sua maggioranza a risultati ottenuti. Che dire… se un Sindaco non condivide e non parla con i suoi più vicini collaboratori e colleghi di Amministrazione come potrá mai farlo con la città e cittadini di Grottaglie!
Ciro D’Alò forse non ha ancora recepito il messaggio chiaro ed univoco che l’ospedale di Grottaglie, cosi come il Comune, non è roba sua, personale – afferma Santoro. Egli è solo un rappresentante istituzionale pro tempore e non il padrone di casa. Sui palchi, sui social e sui giornali chiede la partecipazione, la condivisione e il dialogo, salvo poi invece comportarsi esattamente in modo contrario, agendo da solo e non informando persino i suoi collaboratori.
La lotta per il San Marco riguarda tutti e interessa tutti – conclude Michele Santoro. Sapere che la Presidente della Commissione Consiliare è stata all’oscuro di queste azioni è sinonimo di assoluta mancanza di fiducia che il Sindaco nutre verso i suoi più stretti collaboratori.»