Torna periodicamente l’allarme per la circolazione di banconote false; al progredire della tecnologia per rendere sempre più “uniche” le cartamonete in giro, rispondono i falsari, che – presto o tardi – riescono a trovare modi ed espedienti per imbrogliare molti utilizzatori, specialmente chi non ha capacità di distinguere le banconote originali da quelle fasulle.
L’euro è in circolazione dal primo gennaio 2002, affermandosi oggi non solo come la moneta che può essere utilizzata indistintamente in 16 paesi europei, ma diventando anche – di fatto – una valuta internazionale, al pari del dollaro, della sterlina o dello yuan. Sin dalla sua prima uscita, i falsari si sono ingegnati per copiare, nel modo migliore, le banconote in circolazione. Tra i tagli più “clonati” pare vi siano quelli delle banconote da 20 e 50 euro, ma in realtà un po’ tutte sono a rischio, almeno per quanto riguarda quelle dai 100 euro in giù, non fosse altro che per la loro diffusione. Quello che non tutti sanno è che non sono solo le banconote ad essere a rischio, ma anche le monete, ed anche se – male che vada – il danno è di “solo” due euro, conoscere i trucchi principali per distinguere i soldi falsi da quelli veri è sempre una cosa utile.
La falsificazione infatti non riguarda non solo i soldi di carta ma anche le monete; visto il diverso materiale utilizzato, diversi sono gli espedienti impiegati dalle zecche di stato per tentare di rendere più difficile la loro riproduzione; così, mentre sulle banconote sono stati stampati sul bordo alcuni caratteri in sovrimpressione ed è impressa una particolare striscia similmetallica, sulle monete da 1 e 2 euro sono invece stati realizzati una sofisticata tecnologia olografica. Per verificare la validità delle banconote, il metodo migliore è ovviamente il confronto diretto tra una vera e una falsa, oppure l’utilizzo di una apposita macchinetta elettronica, utilizzata da molti esercizi commerciali. Nell’esaminare visivamente una banconota “sospetta”, bisogna osservarne le dimensioni, la nitidezza e la brillantezza dei colori e ancora la bellezza della stampa e gli effetti di chiaroscuro e di profondità delle immagini che vengono realizzati con tecniche molto raffinate e sono quindi difficili da imitare.
Sul sito internet della Polizia di Stato sono riportate alcune utili indicazioni, che riproponiamo ad uso dei nostri lettori; le regole base per riconoscere monete e banconote false sono fondamentalmente quattro: toccare, guardare, muovere e controllare.
Nel toccare una banconota si deve considerare che la stampa calcografica (particolare tipo di stampa a rilievo) è presente in diverse aree delle banconote ed è facilmente percepibile al tatto grazie al suo caratteristico effetto di rilievo. Inoltre, lungo i bordi, delle banconote da €200 e €500 sono stati inseriti speciali elementi tattili ideati per i non vedenti.
Tenendo le banconote in controluce ed osservadola con attenzione è possibile vedere la filigrana ottenuta variando lo spessore della carta durante il processo di riproduzione, in modo da ottenere un effetto di “chiaroscuro”. E’ presente anche, il filo di sicurezza microscritto che è di colore scuro e attraversa la banconota in verticale.
Ancora, inclinando la banconota si può osservare la presenza di una striscia olografica sulla quale è presente il simbolo dell’euro e il valore nominale; una striscia iridescente posta verticalmente che, inclinando la banconota sotto una fonte di luce, brilla e cambia leggermente colore ed una placchetta olografica (solo sulle 50€, 100€, 200€, e 500€) dove, inclinandola, è possibile osservare un immagine e il valore nominale.
Infine, nei casi più controversi, con l’uso di una lente d’ingrandimento è possibile vedere delle sottili iscrizioni (microcaratteri) che devono apparire nitidi e non sfocati. Gli stessi sono presenti sia sul fronte che sul retro della banconota.