Giunti ormai vicino alla metà del mese di Novembre, eccoci all’appuntamento tanto atteso da tutti voi, affezionati lettori di iLMeteo.it: le PREVISIONI stagionali sul prossimo INVERNO.
TENDENZA – Rammentiamo che si tratta di proiezioni di massima, mirate a individuare le linee guida stagionali, non di una previsione “stricto sensu”. Vediamo subito tre ragioni fondamentali che motivano questa nostra prospettiva. ANOMALIE VORTICE POLARE – Il Vortice Polare dovrebbe esprimere, in questa fase stagionale, il suo maggior vigore, con apice del raffreddamento a tutte le quote per poi subire, in un iter stagionale normale, fisiologici disturbi verso Gennaio. Ciò non sta accadendo, anzi stiamo assistendo, da molti giorni, ad una colonna termica polare decisamente meno fredda della norma. Magari un piccolo riassetto termico potrà aversi nella seconda parte di Novembre, ma, a nostro giudizio, non sarà sufficiente, oramai, a dare compattezza al Vortice Polare.
FREDDO INTENSO SU AREE SUB-POLARI DELL’EURASIA – Un accumulo enorme, per di più, di freddo nei bassi strati sulle aree continentali euro-asiatiche, come sta accadendo da un mese a questa parte, potrebbe costituire quello squilibrio termico essenziale, tra le aree polari e quelle continentali subpolari, tale da dare vita a molto probabili circolazioni anticicloniche alle alte latitudini.
CORRENTI ZONALI PIUTTOSTO DEBOLI – Un forcing nord pacifico, poi, favorevole ad un rallentamento delle correnti zonali, andrebbe a completare un quadro molto predisponente, come poche volte in questi ultimi anni, per una prospettiva invernale molto movimentata per l’Europa e il Mediterraneo. Un tipo di circolazione, quella di questo autunno, che rievoca i lontani anni 70, quando gli inverni conseguenti facevano sul serio.
BLOCCO ATLANTICO REITERATO E CIRCOLAZIONE DA NORD – L’elemento caratterizzante, nei mesi clou dell’inverno, ossia Dicembre e Gennaio, riteniamo possa essere un blocco abbastanza frequente alla circolazione atlantica e invece una predominante circolazione da Nord. Abbiamo rappresentato due possibili circolazioni tipo che potrebbero alternarsi, magari con spazi più anticiclonici tra l’una e l’alta, nel corso dei prossimi due mesi invernali.
CIRCOLAZIONE RICORRENTE DI ARIA SUBPOLARE O ARTICA – Un primo tipo, rappresentato nella prima immagine a corredo dell’articolo, evidenzierebbe un’alta pressione frequentemente posizionata tra est Atlantico e ovest Europa e un’ampia bassa pressione fredda sull’Europa centro settentrionale e sul Mediterraneo centrale. Con questo tipo di circolazione, aria fredda artica o subpolare interesserebbe il Nord e il Centro Europa e andrebbe a culminare la sua discesa proprio sull’Italia e sul bacino centrale del Mediterraneo, qui con formazione di basse pressioni.
Clima freddo e nevoso sul centro-nord Europa.
CONSEGUENZE SULL’ ITALIA – Le condizioni per maggiore perturbabilità si realizzerebbero proprio sull’Italia e sul bacino centrale del Mediterraneo, dove agirebbero con maggiore favore i minimi depressionari al suolo. Circolazione barica favorevole a un tempo molto instabile sull’Italia e molto piovoso. Sarebbe frequente anche l’ingresso di aria fredda artica dalla porta del Rodano e da quella della Bora, con diverse occasioni per nevicate a quote basse o medio basse, in particolare al centro-nord e fino alla Campania e Nord Puglia. Il resto del Sud potrebbe risentire di qualche respiro più tiepido meridionale, ma anche qui fasi più fredde e nevose in Appennino non dovrebbero mancare. Questo quadro è atteso come quello di massima.
CORRENTI GELIDE DALLA RUSSIA – Ci sarebbe poi una variante, che riteniamo possa accadere in almeno un paio di occasioni, e sarebbe caratterizzata da un possibile orientamento dell’alta pressione atlantica non solo verso Nord, ma anche verso Nord Est, quindi verso i settori scandinavi e baltici.
CONSEGUENZE SULL’ ITALIA – In questo contesto, aria più fredda o anche gelida, proveniente dei settori continentali russi, punterebbe più direttamente l’Italia con possibili fasi di gelo più cruento e neve fino in pianura, in particolare sui versanti adriatici e appenninici centro meridionali. Insomma, una prospettiva invernale molto intrigante, perlomeno nella fase clou, DICEMBRE – GENNAIO.
I dati per FEBBRAIO sono, allo stato attuale, molto esili anche se il mese potrebbe vedere una circolazione più mite in via generale. Ne parleremo più in là. Seguiteci nelle prossime rubriche sull’inverno, perché le sorprese potrebbero essere tante.
Fonte: il meteo.it