Il clima di questi giorni sta ci concedendo delle giornate praticamente estive ma – anche senza attendere il passaggio della “estate di San Martino” – dovremo aspettarci un brusco abbassamento delle temperature che potrà avere conseguenze anche sul nostro organismo, abituato quest’ anno ad un lungo periodo di tempo con temperature elevate, che si troverà improvvisamente impreparato agli sbalzi termici che si troverà a subire.
Questa situazione di stress improvviso potrà causare una situazione di fragilità immunitaria spalancando il campo ai primi raffreddori stagionali. Nonostante i sintomi siano molto simili a quelli della sindrome influenzale però non saremo di fronte ad una vera e propria influenza, la quale inizierà a manifestarsi probabilmente solo a partire dal prossimo mese di dicembre fino a marzo del prossimo anno.
La sintomatologia da raffreddore pur essendo più attenuata rispetto all’ influenza è comunque molto fastidiosa essendo caratterizzata dalla comparsa di febbricola, mal di gola, tosse, stanchezza e dolori muscolari diffusi.
Tale sintomatologia può costringere qualche soggetto a stare a letto anche alcuni giorni. I responsabili del raffreddore come per l’ influenza sono i virus, in questo caso virus parainfluenzali. L’ errore che in genere si compie in queste situazioni è quello di ricorrere all’ utilizzo di antibiotici. Ebbene l’ uso degli antibiotici dovrebbe essere evitato in quanto si rischia solo di innescare forme di resistenza ad opera di batteri in possibili successive forme di sovrainfezione.
I farmaci da utilizzare sono solo gli antipiretici come il paracetamolo (la Tachipirina) in caso di febbre alta ed i disinfettanti del tratto aereo superiore. E’ importante, in caso di infezione, lavarsi sempre le mani e coprirsi naso e bocca onde evitare ogni forma di contagio.
Di fondamentale importanza poi è il cercare di evitare l’ esposizione agli sbalzi termici. C’ è qualcosa che si può fare per evitare l’ instaurasi di una sindrome parainfluenzale? Le risposte sono contrastanti. Una sana alimentazione ricca di frutta, che è in grado di introdurre un buon apporto di vitamine e di elementi come lo zinco seppur indicata non è comunque in grado di impedire l’ instaurarsi del raffreddore. Infatti ognuno di noi in un anno si prende il raffreddore almeno 2 o 3 volte.
Per ridurre il rischio di prendersi il raffreddore bisogna rispettare alcune semplici regole. Cercare di evitare gli sbalzi termici cercando di stare sempre esposti ad una stessa temperatura e cioè coprendosi quando si esce e scoprendosi in luoghi chiusi; lavarsi sempre le mani ed evitare di portarle a livello della bocca, del naso e degli occhi, soprattutto se si è stati a contatto con gente col raffreddore.
A rafforzare ciò vi porto all’ attenzione un episodio avvenuto a Londra alla fine dell’ 800. In un ospedale pediatrico della capitale inglese e precisamente in un’ ala di esso si verificò lo strano caso che dopo il parto morivano circa l’ 80% delle puerpere. La causa di questi decessi sembrava essere oscura poiché interessava solo una parte dell’ ospedale tant’è che si parlò di una sorta di maledizione.
Fu però un famoso medico che chiamato a studiare il fenomeno si rese conto che i decessi erano dovuti alla scarsa igiene. Infatti rese obbligatorio a tutti, medici e paramedici, di lavarsi le mani prima e dopo aver toccato le pazienti. I decessi cessarono immediatamente. Spesso infatti basta solo rispettare semplici regole elementari.