La cronaca periodicamente riporta casi di figli contesi tra genitori in crisi, a volte anche con esiti drammatici, testimoni di un modo esasperato di incidere sulla la vita di molti figli di genitori, separati o divorziati, in estrema conflittualità. A volte questa profonda solitudine non la vivono solo i figli di genitori in fase di separazione o divorzio ma anche figli di genitori apparentemente uniti, ma che in modo sotteso utilizzano dinamiche in cui la vera vittima è il figlio!
Senza generalizzare, mi permetto di dire, in base alla mia esperienza professionale e all’osservazione indiretta di casi come quello di Padova, che accade spesso ‘usare’ i propri figli come il ‘coltello dalla parte del manico’. I figli diventano, attraverso varie dinamiche esplicite e sottese, ‘oggetti’ che permettono ai genitori di scaricare i propri rancori e le proprie reciproche vendette.
La separazione dei genitori è già di per sé un trauma! E’quindi un dovere dei genitori cercare di limitare i danni sulla crescita psico-socio-affettiva dei propri figli. Ma per molti bambini non è affatto andata così! In alcuni momenti la figura protettiva incarnata da uno o entrambi i genitori smette di avere sensoed il bambino viene lasciato solo! Con le sue fantasie, le sue paure e le sue risposte…! “Perché sono stato maltrattato? In tv sono i ‘cattivi’ ad essere trattati così! Quindi il cattivo sono io, sono io la causa del male tra mamma e papà!”
Quando la coppia dei coniugi ‘divorzia’ dall’amore reciproco, la vita della famiglia cambia inevitabilmente e, può accadere che in questo fiume in piena di emozioni forti e contrastanti tra i coniugi, vengano travolti i figli, dimenticandosi in realtà dei loro figli come esseri umani con i loro bisogni e le loro emozioni. A volte i bambini stanno affogando e i genitori non riescono a rendersene conto, perché sopraffatti dai loro litigi, dai loro bisogni e dalle loro vendette! Tanto da plagiare in alcuni casi il proprio figlio affinchè rifiuti l’altro genitore, senza validi motivi legati al benessere del bambino stesso e, i casi di alienazione parentale (Parental Alienation Syndrome) sono molto rischiosi per la salute psico-affettiva del bambino, poiché risulta più probabile che con l’andare del tempo sia affettivamente più incerto, tendente a sviluppare sensi di colpa e poco fiducioso nel mondo circostante.
Sviluppando così, soprattutto se il bambino è ancora in età evolutiva, diverse aree di fragilità. Per questo motivo sostengo sia opportuno essere accompagnati, per non essere travolti dal fiume in piena, da un esperto psicologo-psicoterapeuta, esperto in dinamiche familiari, che possa aiutare il figlio in primis a riavere i suoi genitori, seppure separati come coppia di coniugi, ma mai separati come coppia genitoriale, perché è un diritto del bambino avere entrambi i genitori al suo fianco.
Tengo a dire ai genitori che:
• Se siete in conflitto, sia genitori conviventi, sposati, separati o divorziati, è bene non coinvolgere i figli nei vostri litigi;
• Genitori si è per sempre!….anche se non siete più coppia di coniugi.
• I vostri figli non sono oggetti, quindi non usateli come arma di ricatto contro l’altro genitore!
• Spiegare, con espressioni adeguate all’età dei figli, ciò che succede in casa!… mentire o far finta di non parlarne non serve, anzi il bambino trova ugualmente le sue risposte…nelle sue fantasie!;
• Voi siete il modello dei vostri figli!
• Chiedere aiuto ad un esperto che possa facilitare le relazioni familiari, restituendo ai figli il diritto di avere due genitori che lo amano.
Dorothy Law Nolte in alcuni suoi versi esprime bene l’importanza dell’essere genitori poiché: “I bambini imparano quello che vivono e da adulti vivono quello che hanno imparato. “