“Il piano di riordino Ospedaliero appena varato dalla Giunta Regionale pugliese che, per quanto ci riguarda, prevede il drastico ridimensionamento dell’ospedale San Marco ridotto a P.T.A., non è il vangelo, ma presenta tali e tante incongruenze e lacune per cui esistono tutte le condizioni perché possa essere bocciato o quantomeno rivisto in modo significativo.” E’ quanto dichiara Massimo Serio, Capogruppo P.D. in Consiglio Comunale di Grottaglie intervenendo sulla riconversione del San Marco a seguito del Piano di Riordino ospedaliero voluto da Emiliano.
“Adesso è giunto il momento di cambiare passo ed alzare il livello dello scontro a condizione che tutto il vasto movimento che si è creato a difesa del nosocomio Grottagliese rimanga forte, unito e compatto. Guai a piangersi addosso o a scaricare le colpe e le responsibilità al solo scopo di trarre un qualche beneficio elettorale.
Adesso è giunto il momento di spostare la battaglia a Roma presso il ministero della Salute e qui il nostro partito farà valere tutta la sua forza.
Adesso non è il momento di indire inutili conferenze stampa, ma è il momento di impegnare al massimo sforzo i parlamentari, i consiglieri regionali jonici e i Sindaci di tutte le forze politiche della Provincia a cui non deve mancare il sostegno convinto dei cittadini.
Non si tratta di difendere un campanile, ma si tratta di difendere il livello complessivo della sanità jonica oggi fortemente penalizzato.” Ha aggiunto Serio.
“Il mio messaggio vuole essere un messaggio di coraggio e di lotta, dal momento che niente è perduto, guai a darsi per vinti: continuiamo a batterci per la salute dei cittadini, a difendere il nostro territorio e a far vincere la forza della ragione.” Ha concluso il Capogruppo del Partito Democratico.
Sulla vicenda è intervenuto anche Pierluigi Di Palma: “L’approvazione del piano di riordino che chiude, sostanzialmente, l’Ospedale San Marco, trasformandolo in un non dignitoso Presidio Riabilitativo è uno schiaffo alla nostra città e al territorio jonico intero. Ricorrere al TAR, con la richiesta di sospensione dell’inaudito provvedimento della Regione, è necessario per far prevalere le ragioni della logica e dei numeri, rispetto a quelle della cattiva politica”.