«Lo avevamo già detto alcuni giorni fa appellandoci ai governi nazionale e regionale, e in special modo a quest’ultimo che sovraintende le questioni che riguardano l’offerta sanitaria della provincia di Taranto. Ora lo ribadiamo con più forza rivolgendoci specificatamente a Michele Emiliano, il governatore della Puglia che simbolicamente più volte ha detto che Taranto è la grande questione su cui lavorare per il bene di tutta la regione. Emiliano sia coerente e impedisca lo scempio che in ambito sanitario non trova nessuna giustificazione.»
Così Giuseppe Massafra, il segretario generale della Cgil di Taranto, durante la conferenza stampa convocata in CGIL per un’altra questione: quella relativa al servizio asili nido del Comune di Taranto. E’ un fiume in piena il segretario generale della CGIL di Taranto che approfitta della presenza dei giornalisti per rimarcare concetti già espressi e che facevano anche parte di una piattaforma unitaria con CISL e UIL. UIL che nel pomeriggio terrà in barba al percorso unitario una conferenza stampa proprio su questo tema.
«Sulla sanità si sta giocando una gara al massacro anche dal punto di vista mediatico – dice Massafra – con battitori liberi, pensatori, movimenti pronti a spararla più grossa, mentre qui ci vorrebbe un coordinamento di idee che indichi le priorità che da quanto leggo in questi giorni sono comuni a tutti e che si pongono sotto l’egida comune dei diritti calpestati. Diritti che a Taranto rispondono al grido di una emergenza sventolata come bandiera da tutti ma a cui non corrisponde un reale e concreto impegno nel fornire risposte.
Che senso ha ad esempio minacciare il ricorso alla Consulta per l’incostituzionalità del decimo decreto ILVA e poi consentire che si chiudano i pronto soccorso che rispondono al primo punto di impatto dell’emergenza ambientale ed epidemiologica tarantina. Che senso ha certificare nel Registro Tumori il grado di ammorbamento delle nostre viscere, la mortalità di cancro, e poi non prevedere il reparto di oncoematologia pediatrica, quello di chirurgia toracica, tagliare i posti letto, ridurre al minimo storico il servizio sanitario territoriale.
Oggi in questa conferenza stampa celebriamo il diritto dei bambini a una formazione di livello e adeguata, ma paradossalmente li condanniamo a non avere risposte qualora (purtroppo molto frequentemente) si dovessero ammalare – dice Massafra – ed è per queste ragioni che probabilmente i diritti che siamo chiamati a difendere avrebbero bisogno di una visione d’assieme, di un documento di sintesi comune e bipartisan e non delle fughe politiche e strumentali di questo partito, movimento o associazione.
E’ una battaglia svilente che lascia indietro, come spesso accade in questa città, le ragioni vere della protesta. Una protesta svolta in ordine sparso – conclude Massafra, con solitudini territoriali che non riescono mai a diventare una rivendicazione comune, mentre serve un fronte unico che questa volta non guardi in faccia nessuno!»