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Una bombarda italiana risalente alla prima Guerra Mondiale è stata rinvenuta nel Mar Piccolo nell’ambito delle operazioni di rimozioni di rifiuti, previste tra le attività di bonifica di Taranto del Commissariato Straordinario, guidato da Vera Corbelli.

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La mina è stata rinvenuta nella giornata di giovedì 21 giugno 2018 e rimossa e fatta brillare, il  giorno successivo, grazie ad una delicata operazione condotta nelle acque del Mar Piccolo.

I Palombari del Gruppo Operativo Subacquei della Marina Militare, distaccati presso il Nucleo S.D.A.I. di Taranto (Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi), hanno rimosso e distrutto la bombarda risalente alla prima Guerra Mondiale. La bombarda è stata rinvenuta a 12 metri di profondità ed a 50 metri dalla calata Vasto da una ditta specializzata nella ricerca di tali manufatti che opera per il Commissariato Straordinario per la Bonifica, ed è stata distrutta dai Palombari attraverso le consolidate tecniche tese a preservare l’ecosistema marino.L’ordigno conteneva un quantitativo di esplosivo di circa 16 Kg di tritolo, era ancora attivo e pericoloso.

Le attività di bonifica e di rigenerazione dell’area vasta di Taranto impattano anche sulla sicurezza dei cittadini, oltre che sulla qualità dell’acqua e la salubrità del territorio più in generale.  Un insieme di interventi seguiti da i migliori professionisti dei diversi settori per rigenerare un territorio strategico e con grandi potenzialità”, ha detto il Commissario Straordinario per la Bonifica di Taranto, Vera Corbelli.

“Ringrazio i professionisti della Marina Militare, una delle istituzioni con le quali abbiamo un proficuo accordo di collaborazione che ci permette di intervenire congiuntamente, in tempi rapidi, per le soluzioni delle diverse criticità”, ha aggiunto il  Commissario,Corbelli.  “Abbiamo raggiunto risultati importanti per la rigenerazione del territorio e dell’ambiente che consentiranno di rafforzare la speranza che questa città possa realmente rinascere. L’intervento di rimozione dei rifiuti ha la finalità di garantire il ripristino dello stato dei luoghi ed è propedeutica agli interventi di risanamento e messa in sicurezza dei sedimenti per i quali è stato già pubblicato l’avviso di gara internazionale del valore di circa 32 milioni di euro”, ha concluso Vera Corbelli, Commissario Straordinario per la Bonifica di Taranto.

Gli oltre 500 rifiuti rinvenuti sui fondali del I seno del Mar Piccolo, sono costituiti da autovetture intere e parti di esse, fusti metallici e natanti. Inoltre sono stati rilevati un numero significativo di pneumatici di auto ed autocarri, alcuni cassonetti per rifiuti urbani e resti di impianti di mitilicoltura (attività produttiva prevalente nell’area) oltre ad attrezzature per la pesca professionale. I rifiuti sono stati tutti geolocalizzati, videoripresi e catalogati.

L’intervento di pulizia dei fondali è stato preceduto dalle attività di monitoraggio previste dal progetto, tra cui l’acquisizione dei parametri ambientali e i prelievi per le analisi di laboratorio.

Le operazioni di rimozione vengono svolte da personale qualificato assistito da sub dotati di qualifica BCM.

Nel Mar Piccolo è in corso uno dei più complessi e delicati interventi di bonifica e riqualificazione ambientale mai attuati a livello internazionale (ad oggi completato per oltre il 50%) con l’obiettivo di restituire alla città il suo nucleo fondativo. La città di Taranto, infatti, è nata e si è sviluppata attorno al Mar Piccolo che è un ecosistema di rilevanza internazionale, caratterizzato da una grande biocenosi bentonica e da specie animali di particolare interesse conservazionistico come la Pinna Nobilis e due specie di Hippocampus (cavalluccio marino), la più importante e numerosa colonia del Mediterraneo.

IL VIDEO DELLA BONIFICA

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