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Si è trattato di un vero amplesso, mi si conceda il termine perché rende bene l’idea, musicale, ieri sera nell’ex convento di Sant’Antonio a Taranto, nel Magna Grecia Festival.

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Un vero tripudio, in una cornice, quella del chiostro di questo monastero restaurato, una autentica bomboniera.
Alla fine si è raggiunto il culmine, in un crescendo di luci, colori e sensazioni sublimi, con il Bolero di Ravel, dopo i preliminari, le musiche di Chabrier e Sarasate, curati dal giovane e talentuoso Riccardo Zamuner dall’ineguagliabile tocco alle corde del suo violino, accompagnato dall’Orchestra della Magna Grecia diretta dalla giapponese Mayana Ishizaki, vincitrice della seconda edizione del Concorso Internazionale di Direzione d’Orchestra “Nino Rota”.

Uno degli aspetti che maggiormente colpisce del Bolero di Ravel, ed ancora stupisce a quasi ottant’anni dalla sua prima rappresentazione, è la forza del coinvolgimento emotivo, quasi fisicamente tangibile, che esso suscita nello spettatore, contrapposto all’estrema semplicità dei mezzi musicali impiegati.
“Questa sera è una bella festa pubblica, non siamo proprio pochi, quasi, pochi intimi, in un contesto privilegiato che ci permette di poter ascoltare la nostra musica al calar del sole. Avremo una sorta di cromoconcerto, cambieranno i colori, cambieranno le sensazioni, le sfumature. Questa è una cosa bellissima che vi anticipo, così le persone meno sensibili saranno stimolate ad essere più sensibili” ha riferito presentando il concerto, Piero Romano, direttore artistico dell’Orchestra della Magna Grecia.
“Questo concerto si svolge questa sera in due momenti, in due spettacoli replicati e lo si svolge così solo grazie alla disponibilità dei professori dell’Orchestra della Magna Grecia. Un concerto si svolge anche grazie all’energia andrenalinica, grazie all’andrenalina che i musicisti ci mettono, suonando delle pagine intense. Una delle pagine intense di questa sera è il Bolero di Ravel che è famoso perché ha questo tema ripetitivo che per circa sedici minuti, si ripete e si intensifica sempre di più per diciotto volte, per cui questa sera ci sarà il raddoppio considerando i due spettacoli, quindi passerà alla storia, perché le ripetizioni a fine serata saranno trentasei e i minuti trentadue, quindi è un record con due pubblici diversi” ha concluso il direttore.
Il primo brano eseguito è stato España di Chabrier, il secondo Carmen fantasy di Sarasade e il terzo il Bolero di Ravel. Nel secondo spettacolo ha trovato posto la Zingaresca di Sarasate al posto della Carmen Fantasy. Comunque musica da balletto e atmosfere gitane per il doppio appuntamento della serata.

Il Magna Grecia Festival comprende cinque concerti aperti a tutti (fino a esaurimenti posti) tra luglio e agosto, per momenti piacevoli e di qualità dedicati a un pubblico variegato grazie alla diversità delle proposte artistiche.
La rassegna estiva è organizzata dal Comune di Taranto in collaborazione con l’Orchestra ICO Magna Grecia, per animare il territorio con la musica in un periodo in cui l’offerta culturale si rivolge non solo ai cittadini ma anche ai turisti presenti in città.

I concerti utilizzano due luoghi simbolo di Taranto, l’ex convento di Sant’Antonio e l’Arena della Villa Peripato, per risvegliare lo spirito civile alla ricerca del bello.
Dalla magia delle colonne sonore alla classicità dell’opera, dalla classe del violino all’energia del rock and roll, fino a un grande tributo a un indimenticabile cantautore napoletano.
Nuovo appuntamento con il Bolero di Ravel, questa sera nella Terrazza di Palazzo Lanfranchi di Matera.

Prossimo appuntamento da non perdere a Taranto, il 31 luglio con “Wonderful Piano” con Matthew Lee, il funambolo del pianoforte.

(Le foto sono di Aurelio Castellaneta)

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