Un detto forse cinico, ma purtroppo vero, afferma che le buone notizie non sono notizie. Ogni giorno siamo circondati da televisioni, siti internet, social network e rotocalchi che sembrano volerci convincere che viviamo nel peggiore dei mondi possibili.
Le buone notizie, i gesti di educazione, le dimostrazioni di buon vivere sembrano non interessare a nessuno, anche se poi tutti noi ci lamentiamo della maleducazione altrui. Ecco perché invece ci piace dare spazio alla lettera della signora M. Fornaro, che ci racconta un gesto forse “banale”, ma proprio per questo ancora più importante e meritevole di elogio.
«Verso mezzogiorno – scrive la signora Fornaro, mentre pulivo i vetri schizzati dalla pioggia, ho notato che, sul marciapiede opposto, passava un ragazzo giovanissimo, sicuramente ancora minorenne, che sbucciava una banana e cominciava a modera. Era alto, molto magro e… nero o, come si dice oggi, di colore.
Appena l’ho visto ho pensato subito a Dani Alves calciatore del Barcellona che, in risposta ai cori razzisti e agli insulti di quegli imbecilli che gli avevano lanciato in campo una banana, l’aveva sbucciata e mangiata come per dire “grazie! Alla faccia vostra”.
Quel calciatore è stato multato perché non avrebbe dovuto fare, durante il gioco, un’azione simile. Io, invece, a quel ragazzo che è passato davanti casa mia gli avrei dato un premio.
Infatti – prosegue la signora Fornaro, incuriosita per quello che avrebbe fatto dopo, dato che mi ero già allontanata dai miei vetri, sono tornata indietro per guardarlo ulteriormente.
Lui si era avvicinato al bidone della spazzatura e ha buttato la buccia, continuando la sua camminata finendo di mangiare l’ultimo pezzo di banana.
Avrei voluto che l’avessero visto i miei vicini si casa. È vero che certi gesti, per loro, non hanno significato perché sono bravi solo a spiare le mosse degli altri e a far viaggiare la fantasia e la lingua biforcuta.
Purtroppo – scrive ancora la signora Fornaro, non sanno cosa vuol dire il decoro urbano, la buona creanza di buttare fazzolettini, pacchetti e/o cicche di sigarette nella loro pattumiera invece che per strada.
Non si sforzano di andare nelle vicinissime campane della raccolta differenziata e meno che mai nell’isola ecologica. Usano la strada anche per mettere gli avanzi dei loro pasti facendo ingrassare i topi.
Ripeto, il gesto civile di quel “negro” non avrebbe colpito la loro indifferenza al senso civico, che ognuno dovrebbe avere.
Quel ragazzo si è allontanato troppo in fretta – conclude la sua lettera la signora Fornaro, altrimenti io gli avrei fatto almeno un complimento.»