Si è svolta oggi la riunione voluta dal Sindaco di Taranto, Ippazio Stefàno, per fare il punto sulla situazione della sanità ionica riunendo allo stesso tavolo politici, rappresentanti istituzionali e associazioni di cittadini.
Presenti gli Onorevoli Ludovico Vico e Donatella Duranti, molti dei consiglieri regionali e dei sindaci dell’area ionica e – per quello che riguarda Grottaglie – il vicesindaco e la signora Milena Erario in rappresentanza del “Comitato per la difesa dell’Ospedale San Marco”. Proprio alla signora Erario, a poche ore dal termine dell’incontro, abbiamo chiesto di raccontarci i punti salienti della discussione. «E’ opportuno dire subito – ci ha raccontato – che siamo stati chiari e determinati nel ribadire che l’Ospedale di Grottaglie è parte integrante del P.O.C. – Presidio Ospedaliero Centrale – con il “SS. Annunziata” ed il “Moscati” di Taranto. Senza il “San Marco o il “Moscati” il “SS. Annunziata” non può – in base ai regolamenti attuali – essere classificato come Ospedale di secondo livello. Se poi il “Moscati” diventerà un polo oncologico di eccellenza, la piena operatività di Grottaglie appare non solo necessaria, ma addirittura indispensabile per assicurare ai cittadini un servizio sanitario efficace ed efficiente.
Riguardo ai drastici ridimensionamenti subiti dal “San Marco” a causa del piano di urgenza ed emergenza messo in atto dalla ASL TA per fare fronte alla stagione estive, ci è stato confermato che dal primo ottobre a Grottaglie dovrebbero tornare operativi sia il Pronto Soccorso che il punto nascita, come da accordo firmato mesi fa davanti al Prefetto. Abbiamo ascoltato con un certo sconcerto le affermazioni del Direttore Generale della ASL TA che dichiarava che il piano estivo non aveva causato problemi, mentre abbiamo contezza di diversi casi in cui persone soccorse dal 118 e passate da Grottaglie sono state poi portate al Pronto Soccorso di Taranto dove hanno atteso anche setto o nove ore prima di ricevere le cure di cui necessitavano. Lo stesso Sindaco di Manduria ha evidenziato come in alcuni casi siano stati adottati due pesi e due misure: hanno chiuso i reparti di Ostetricia e Ginecologia di Grottaglie e Manduria perché assenti i reparti di rianimazione, mentre in altri ospedali nelle stesse condizioni le donne continuano a partorire. Ho raccolto testimonianze di parti cesarei durati addirittura cinque ore, quando a Grottaglie lo stesso intervento durava poche decine di minuti; ho inviato le prove di questa ed altre anomalie al Sottosegretario del Ministro della Salute, segnalando le situazioni a rischio ed i gravi disservizi patiti dai cittadini.
Ci tengo a ribadire a nome di tutto il “Comitato per la difesa dell’Ospedale San Marco” – prosegue la signora Erario – che la nostra non è una battaglia egoisticamente campanilistica ma una difesa ad oltranza dei nostri diritti di cittadini. Hanno tolto la linfa vitale al nostro ospedale, ma quello che il Presidente Emiliano sembra non aver capito è che tutto il territorio ionico sta vivendo una fase drammatica di emergenza ambientale e Taranto ha semmai bisogno di reparti, servizi e posti letto in più e non certo di tagli dannosi ed incomprensibili. Su questo hanno concordato tutti, ed i consiglieri regionali presenti hanno deciso di fare fronte comune contro le decisioni di Emiliano ed il prossimo 7 settembre, quando si riunirà la terza commissione regionale, presenteranno un documento unitario che chiede maggior rispetto per Taranto, riconsiderando il piano di riordino regionale che dovrà essere presentato al Ministero della Salute.
Quello che è certo – conclude la signora Erario per il “Comitato per la difesa dell’Ospedale San Marco” – è che noi non abbasseremo la guardia e non arretreremo di un passo; l’ospedale a Grottaglie c’è e deve rimanere ed è presto per parlare di piani alternativi ed anche a volte un po’ troppo fantasiosi. Siamo fermi e determinati nel chiedere il rispetto dei nostri diritti e continueremo a sollecitare politici ed istituzioni perché questo avvenga.»