«E’ una città bloccata, che non cresce, non investe, non ha un’idea di futuro, quella fotografata dalla classifica de Il Sole 24 Ore sulla Qualità della vita che anche quest’anno relega Taranto agli ultimi posti» Lo dichiara Angelo Lorusso, coordinatore provinciale de “La Puglia in Più”, commenta i dati emersi dall’indagine condotta dal quotidiano economico.
«Siamo effettivamente di fronte una rappresentazione reale della situazione – evidenzia Lorusso. Del resto, basta guardarsi intorno, parlare con la gente. Lo stato d’animo prevalente è quello dell’incertezza. I tarantini continuano ad aspettare risposte che non arrivano. Nel frattempo i giovani se ne vanno, non ci sono investimenti, si deprime lo spirito di iniziativa e con esso la speranza di cambiamento.
Sostenere, come sta facendo il sindaco Ippazio Stefàno in queste ore, che stiamo meglio e che l’indagine si basa su dati non aggiornati appare un inutile e dannoso tentativo di arrampicarsi sugli specchi. Se i dati fossero stati aggiornati quante posizioni avremmo mai potuto scalare nella classifica?
Vogliamo davvero sostenere che a Taranto si vive bene? Il dato sul tenore di vita è uno dei migliori solo perché su di esso incide l’assegno mensile dei pensionati, che con il loro reddito mantengono figli e nipoti disoccupati. Di quale città parla il sindaco?
Lo stato di degrado è evidente – conclude Angelo Lorusso, coordinatore provinciale de “La Puglia in Più”, e mi stupisco che il primo cittadino, invece di difendere l’indifendibile, non colga questa occasione per reclamare ancora e a gran voce maggiore attenzione da parte del Governo centrale, per richiamare alle proprie responsabilità interlocutori pubblici e privati, di tutti i settori, affinchè si apra una pagina nuova, programmando iniziative da realizzare poi veramente e non solo sulla carta. Sindaco, è vero, leggere quella classifica fa male, ma non è nascondendo la verità che si fa il bene di Taranto»