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Tra i luoghi simbolo della Settimana Santa di Grottaglie c’è l’oratorio della Confraternita del Purgatorio. L’Oratorio è oggi uno dei pochi beni posseduti dalla Confraternita del Purgatorio e costituisce un elemento caratteristico del centro storico di Grottaglie, situato come è alla sinistra della antica e maestosa chiesa Matrice, in piazza Regina Margherita.
Come ricorda Rosario Quaranta nel volume “La Confraternita del Purgatorio di Grottaglie”, l’oratorio è posto al piano superiore di un’antica casa, già appartenuta al sacerdote D. Marcantonio Pignatello, e poi trasformata in cappella nel 1672. I sacerdoti della Congregazione dei Chierici comprarono la casa ne 1633 e la trasformarono in cappella per l’uso del sodalizio, accogliendo nel 1672 i membri della Confraternita del Purgatorio, come ancora ricorda l’iscrizione sul cartiglio in pietra all’ingresso dello stesso.
Quando la Congregazione dei Chierici cessò la sua attività, l’Oratorio rimase nella disponibilità della Confraternita del Purgatorio che da allora ne ha fatto il centro vivo e pulsante delle sue attività. L’edificio è stato restaurato alla fine dello scorso secolo, per iniziativa del benemerito Priore Leopoldo Ciro Annicchiarico ed è stato ampliato l’acquisto di un locale al pianterreno ove vengono preparate le statue dei Misteri prima della processione del Venerdì Santo.
All’Oratorio si accede per una stretta scala che porta direttamente ad una piccola loggia a tre arcate, con una balconata che affaccia sulla piazza decorata da una balaustra in pietra scolpita con i simboli caratteristici della Congraternita: teschi, tibie ed anime purganti, stessi simboli che – in parte – si ritrovano sulla facciata esterna dell’edificio, sovrastata da un piccolo campanile rifatto nel XIX° secolo.
Ad arricchire la loggia interna vi sono inoltre due statue in legno decorato, che rappresentano due anime purganti e risalgono probabilmente al XVII° secolo, mentre l’illuminazione naturale è fornita all’interno da due finestroni, uno rifatto nel Settecento che affaccia direttamente nell’Oratorio, e l’altro vuoto ed evidentemente incompleto.
Intorno alla loggia esterna si sviluppano i tre locali principali: l’ufficio della Confraternita, l’Oratorio e la sala dei Misteri. L’Oratorio ha volta a vele venne poi abbellito e risistemata con fregi e stucchi nel Settecento. L’altare maggiore (sec. XVIII) è finemente scolpito in pietra calcarea ed abbellito da due teste di angelo ai capialtare e dall’immagine della Vegine del Suffragio nel paliotto. Al di sotto dell’altare – descrive Rosario Quaranta nel suo volume citato – si venera la statua in legno del Cristo morto, mentre sull’altare svetta la statua della Madonna Addolorata.
Due le tele, di autore ignoto e probabilmente risalenti al XVIII secolo: la pala pittorica che sovrasta l’altare raffigura la Vergine Santissima del Suffragio, titolare della Confraternita del Purgatorio, mentre nell’ovale più in alto è racchiusa l’immagine dell’assunzione di Maria, al cui titolo fu eretta la citata Congregazione dei Chierici, prima proprietaria del pio edificio.
Sulla parete a destra dell’altare maggiore è presente una nicchia che accoglie un modellato in cartapesta leccese che raffigura la Madonna del Suffragio. A completare l’arredamento due acquasantiere in ceramica bianca, una posta all’ingresso ed una dietro l’altare maggiore.
Di fianco all’oratorio c’è una stanza più piccola, detta “Sala dei Misteri” perché custodisce le statue che ricordano la Passione e Morte di Gesù Cristo in uno stipone in legno decorato e chiuso da lastroni di vetro della fine sec. XVIII.
A completare la geografia dell’edificio la piccola stanza adibita ad archivio ed ufficio per il Priore e gli ufficiali della Confraternita, che custodisce una notevole dote di documenti in ottimo stato di conservazione, nonostante la doverosa cessione di molti atti – avvenuta nel 1833 – destinati agli archivi centrali di Lecce e Taranto. Tra i tanti documenti conservati, particolarmente interessante è il Registro che riporta – tra l’altro – molte notizie sulla confraternita, l’elenco dei documenti trasmessi all’Archivio generale della Provincia a Lecce, i beni posseduti, ceduti e ricevuti ed i legati dei vari Benefattori.